I celebri Malloreddus, conosciuti anche come gnocchetti sardi, con la loro consistenza morbida e profumata sono un elemento centrale della cucina tipica sarda.

Malloreddus, il profumo della tradizione negli Gnocchetti Sardi

Alimentazione postato da Weesh_Growing_Ideas || 12 anni fa

Curiosando nella cucina tipica sarda troviamo i celebri Malloreddus, la cui morbida e profumata consistenza viene da sempre gradita ed apprezzata dai palati più raffinati.
Conosciuti comunemente come gnocchetti sardi, la loro preziosa lavorazione prevede farina di semola, rigorosamente di grano duro, e acqua.

Semplici ingredienti in grado di generare ricette deliziose.

I costumi e le consuetudini antiche della magica Sardegna ci raccontano che la domenica veniva riservato ai malloreddus un trattamento signorile. Le mani esperte delle operose donne sarde, in quell'unica giornata, amalgamavano lo zafferano (a quei tempi una spezia pregiata ed economicamente esosa) con l'appetitoso impasto tradizionale, conferendo agli gnocchetti e al pranzo della domenica un gusto speciale. Lo strumento con cui creavano le deliziose conchiglie rigate era il fondo di un canestro di paglia (su ciuliri, il setaccio), oggi sostituito dal pratico arriccia burro, sul quale i piccoli rettangoli di pasta ricavati da un lungo e compatto rotolo, scivolavano informi e con l'aiuto di dita allenate venivano trasformati in piccoli capolavori.

Il termine Malloreddus deriva da Malloru (toro in dialetto sardo) e rimanda nella sua terminologia ai vitellini. Il nome fu attribuito alla pasta dai contadini i quali, nella forma arrotondata degli gnocchetti, probabilmente riscontrarono una somiglianza con gli animali.

La ricetta più classica sono i Malloreddus alla Campidanese (il Campidanoè una vasta regione a sud-ovest della Sardegna), conditi con salsiccia a pezzetti, passata di pomodoro fresco e zafferano, completati da una ricca spolverata di pecorino sardo doc, protagonista assoluto dei Malloreddus al Pecorino, le cui scaglie sciolte a bagnomaria con la polvere di zafferano e una manciata di pepe assicurano agli astanti un pasto reale.

In alternativa, una gustosa rivisitazione, i Malloreddus alla Pescatora, felice incontro della tradizione sarda con i prodotti copiosamente offerti dallo splendido mare dell'isola.