I quattro principali produttori di cotone sono, storicamente , la Cina , gli Stati Uniti, il Pakistan, l’Uzbekistan e l’India ; proprio quest’ultima è stata la nazione che, in questi ultimi anni, h...

Cotone biologico : la svolta dell’India

Salute e Benessere postato da spiritobio || 10 anni fa

I quattro principali produttori di cotone sono, storicamente , la Cina , gli Stati Uniti, il Pakistan, l’Uzbekistan e l’India ; proprio quest’ultima è stata la nazione che, in questi ultimi anni, ha maggiormente investito in studi per poter differenziarsi sul mercato di massa.

Lo scopo è stato quello di creare una nicchia di prodotti che potessero andare incontro sia alle nuove domande del mercato che alle esigenze dei produttori stessi ( che spesso sono piccole realtà contadine ).

In India, oltre il 5% del terreno agricolo è utilizzato per la coltivazione del cotone ed il cotone stesso risulta una delle colture più inquinate al mondo.

Questa situazione è la diretta conseguenza di una agricoltura estremizzata iniziata alla fine degli anni ’60 quando, per aumentare al massimo la produttività dei terreni, vennero utilizzati sementi ibridi , che però richiedevano un forte utilizzo di pesticidi e fertilizzanti.

I danni sono stati molteplici : inquinamento dei suolo, delle falde acquifere, impoverimento dei terreni…un disastro ambientale che ha il suo apice in una emergenza sociale : piccoli produttori , per poter acquistare quantità sempre maggiori di pesticidi, fertilizzanti e tipologie di sementi sempre più elaborate, finiscono con il rivolgersi ad usurai e strozzini.

Se il raccolto va male per siccità , nuove malattie o insetti resistenti ai veleni, l’agricoltore non riesce a pagare il debito, vedendosi costretto a cedere i propri averi. Sono stati molti quelli che, impossibilitati a rispettare i termini di pagamento dei prestiti avuti, si sono tolti la vita!

Già nel 2004 con la nascita del progetto equo-solidale Chetna si è iniziato a parlare di cotone biologico, cioè di un metodo di coltivazione in cui vengono esclusi i mezzi chimici, : niente fitofarmaci, pesticidi, erbicidi o l’utilizzo di fertilizzanti da natura chimica.

Per riportare il suolo alla suo originale equilibrio nutrizionale, si è riinserita la rotazione delle colture e la concimazione con concimi organici animali e vegetali.

La disinfestazione da insetti ed erbe viene fatta con metodi naturali : piante trappola, ovvero piante di cui i parassiti vanno ghiotti, vengono piantate intorno ai campi di cotone per tenerli lontani. Ci sono poi spray preparati con estratti di piante. L’urina animale si è riscoperta come valido insetticida.

Una corretta lavorazione del terreno, la rotazione delle colture, interventi meccanici e fisici quali ad esempio il pirodiserbo (diserbo con il fuoco) permettono di contenere le erbe infestanti.

Grazie a questo nuovo metodo di coltura, i contadini indiani hanno la possibilità di produrre risparmiando, mentre al consumatore arriva un prodotto controllato periodicamente , con garanzia di qualità e di tracciabilità, a livello internazionale.

In conclusione, il cotone biologico, oltre ad essere salubre sia per chi lo indossa che per chi lo raccoglie, permette di valorizzare direttamente i territori di provenienza, avvicinando consumatore e produttore , anche se dislocati a migliaia di chilometri di distanza. E tutto questo è alla base del mondo biologico.