Il rally del dollaro americano contro lo Yuan cinese ha avuto un rallentamento proprio nell'ultimo giorno della settimana, dopo che Trump ha bacchettato la Federal Reserve. L'inquilino della Casa Bianca infatti si è detto contrario all'aumento dei tassi da parte dell'istituo centrale americano, perché non gradisce un dollaro forte. Resta comunque una impostazione decisamente ribassista della coppia valutaria.

Il deprezzamento dello Yuan

L'aumento oltre quota 6.800 del USD/CNY sembrava essere imminente, quando poi c'è stata la frenata. E' interessante notare come il Market facilitation index forex (MFI) ha sviluppato tre barre rosa sulle ultime 4. Ciò significa che aumentano i volumi ma diminuisce l'indice MFI, e quindi c'è maggiore incertezza da parte degli operatori. Quel che invece è certo è che lo Yuan cinese ha cancellato i guadagni ottenuti lo scorso anno in pochissimo tempo. Il CNY ha infatti perso circa l'8% dal picco di fine marzo e il 5,5% da metà giugno.

E' fuor di dubbio che il conflitto commerciale con gli Stati Uniti è il grande fattore chiave dietro la recente debolezza del CNY. Basta guardare l'andamento della coppia su una qualsiasi delle migliori piattaforme di trading Forex online. Una debolezza che preoccupa la banca centrale cinese. Pechino si è impegnata a un regime di cambio più orientato al mercato. Tuttavia questo crea nervosismo all'idea di lasciare tutto ai mercati. E' plausibile quindi che di fronte a uno yuan troppo debole, la PBoC difficilmente lascerà che le cose vadano fuori controllo. Difficilmente tollererà il deprezzamento estremo del CNY rispetto a USD.

Del resto Pechino ha imparato già questa lezione a sue spese, quando le oscillazioni del 2015-16 hanno provocato ingenti deflussi di capitali e pressioni sulle riserve valutarie. E' ragionevole però aspettarsi che la pressione si farà sentire senza dubbio sullo Yuan, se le guerre commerciali (e quindi il dollaro forte) continueranno ad essere un tema. presente sui mercati.