Per la Giornata Internazionale dell'Amicizia, prensentato il programma La Via della Felicità presso la Chiesa di Scientology di Roma.

Ventuno pietre miliari per l'amicizia

Cultura e Società postato da FelixRoma || 8 anni fa

Roma, 2 agosto 2015 – Sabato 1 agosto la Chiesa di Scientology di Roma ha organizzato una serata per celebrare la Giornata Internazionale dell'Amicizia che le Nazioni Unite hanno istituito per il 30 di luglio di ogni anno. Presentata l'iniziativa “La Via della Felicità”, programma sociale per educare alla pratica concreta dei 21 precetti dell'omonimo libro che il fondatore della religione di Scientology, il filosofo ed umanitario L. Ron Hubbard redasse come lavoro indipendente non-religioso nel 1981. Redatta per riaffermare i valori di fiducia, rispetto ed onesta in un mondo che sembrava aver perso la bussola morale, La Via della Felicità è alla base di questa iniziativa educativa supportata dalle Chiese di Scientology di tutto il mondo e dalla Fondazione de La Via della Felicità Internazionale (http://www.laviadellafelicita.org). Ospite della serata il prof. Antonio Saccà, sociologo e scrittore, che ha presentato il suo 52-esimo libro dal titolo “Il mio prossimo sono io”, dove traccia un'etica del volere il bene per applicare a pieno la regola aurea del fare al prossimo quello che si vorrebbe per sé. E proprio il precetto n. 20 de La Via della Felicità ripropone la versione della regola aurea “Cerca di trattare il prossimo come vorresti che gli altri trattassero te”, nonché la sua versione di “risposta filosofica alla questione del fare il male”, che è “Non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facessero a te”, entrambi intesi per la creazione di una società basata sull'amicizia. Ma il libro del prof. Saccà affronta anche il problema dell'economia dei nostri giorni, denunciando i vizi di una struttura sociale che cerca il profitto creando disoccupazione, abbassando i salari, favorendo il nero e l'immigrazione clandestina. Intenso e sentito il dibattito, con la soluzione del professor Saccà per un'impresa di lavoratori che si organizzano in funzione di mantenere l'occupazione piuttosto che per il profitto e il messaggio di educare i giovani e le future generazioni ai valori di buon senso, solidarietà e responsabilità per il benessere proprio, dei propri cari, del gruppo, della comunità di appartenenza e dell'Umanità. ---