Il guru delle staminali aveva chiesto 500 mila euro alla Regione: tentata truffa. Lo stanziamento fu prima concesso e poi revocato. “La Stampa”

Salute e Benessere postato da informazionenews || 10 anni fa

Davide Vannoni, il «guru» delle staminali, dovrà rispondere di fronte a un giudice torinese di tentata truffa ai danni della Regione Piemonte. La procura ha chiesto ieri il rinvio a giudizio del fondatore e presidente della Stamina Foundation, l'associazione creata nel 2009 «per sostenere la ricerca sul trapianto di cellule staminali mesenchimali e diffondere in Italia la cultura della medicina rigenerativa». Secondo le accuse sostenute dal pm Giancarlo Avenati Bassi, uno dei magistrati impegnati nell'inchiesta sull'uso allegro dei fondi regionali, Vannoni avrebbe «utilizzato l'Associazione Di Medicina Rigenerativa Onlus, non iscritta all'anagrafe delle Onlus presso l'Agenzia delle Entrate, e quindi priva dei requisiti, per chiedere la somma di 500 mila euro stanziata dalla Regione per lo sviluppo delle tecnologie biomediche applicabili nell'ambito della medicina rigenerativa». I fatti contestati risalgono al 2007-2008, e si intrecciano con le attività imprenditoriali dello psicologo, da anni nel mirino della procura torinese. Su di lui indaga da tempo il pm Raffaele Guariniello che lo accusa con i suoi collaboratori di «associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla somministrazione di prodotti medicinali imperfetti e pericolosi per la salute pubblica». Il guru delle staminali, stando alle indagini, avrebbe venduto fumo pur di mettere le mani sul contributo regionale. Vannoni, si legge nel capo d'imputazione firmato dal pm Avenati Bassi, ha «presentato un progetto privo di contenuto scientifico, asserendo che in Torino operavano dal 2006 due strutture, l'associazione stessa e la società Re Gene srl nel cui organico vi erano due luminari russi, il professor Vyacheslav Klimenko e la professoressa Elena Schegleskaya». E per rendere più credibile la sua richiesta di finanziamento avrebbe millantato la collaborazione anche di altri docenti universitari russi, ucraini e italiani, tra cui i professori Antonio Amoroso, Angelo Pera e Mario Lombardo: tutti indicati come componenti del comitato scientifico creato in seno all'associazione. Comitato che «in realtà non si è mai riunito». A sostegno del progetto, Vannoni avrebbe illustrato inoltre sei casi di pazienti affetti «rispettivamente dal morbo di Parkinson, epilessia, danni alla colonna vertebrale, ictus e sclerosi multipla». Tutti casi inventati di sana pianta, secondo il pm. Per ottenere il finanziamento, Vannoni avrebbe anche esercitato pressioni su componenti della giunta e del Consiglio regionale. Lo stanziamento, chiesto nel 2007, venne inizialmente concesso e successivamente bloccato dalla giunta guidata da Mercedes Bresso. I rapporti professionali tra lo psicologo e la Regione risalgono nel tempo: a fine Anni Novanta aveva già ricevuto incarichi per consulenze. Tra il 2002 e il 2003 l'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali per il Piemonte gli aveva commissionato studi e ricerche

Fonte  

Fonte: http://www.associazionelucacoscioni.it/rassegnastampa/torino-i-pm-contro-vannoni-pressioni-indebite-sui-politici