Sabato 20 febbraio alle 17,00 Nadia Nunzi (Najaa) presenta Ti amo anima mia. Una storia di violenza presso il Giardino Parioli-FiordiLibri, via Antonio Bertoloni, 3b, Roma.Introduce la giornalista...

Letteratura postato da ariannaci || 8 anni fa

Sabato 20 febbraio alle 17,00 Nadia Nunzi (Najaa) presenta Ti amo anima mia. Una storia di violenza presso il Giardino Parioli-FiordiLibri, via Antonio Bertoloni, 3b, Roma.
Introduce la giornalista Monica Maggi.

Un nuovo incontro di Nadia Nunzi con i lettori per far conoscere Ti amo anima mia e per parlare della tematica centrale del volume l’amore violento di cui lei è stata vittima e di cui ha raccontato ampiamente, ma anche per essere testimone della certezza di riuscire a rialzarsi fortificata dalla sofferenza per guardare il mondo con nuovi occhi e con la volontà di essere di aiuto a tutte le donne che stanno vivendo in questo momento una esperienza di amore malato.
Una occasione per lasciare un messaggio a tutte le donne: “A chi è uscita da una brutta storia, simile magari alla mia, e si sente senza un domani, vorrei dire di non smettere di cercare una propria luce, qualcosa di buono dove appigliarsi per poter ridare colore ai propri sogni.
A chi invece, purtroppo, si trova ancora in un incastro malsano di amore e violenza, posso solo consigliare di inventarsi una via di fuga, magari parlandone con qualcuno, perché una strada per uscire dal tunnel c’è sempre e bisogna almeno provare a percorrerla” (intervista a Najaa – Edizioni Psiconline).

«Ci sono storie che scorrono addosso e lasciano ricordi. Magari qualche traccia di più, forse un senso leggero di identificazione, una sensazione appena ovattata di indignazione o di gioia, e si dimenticano presto. Scritte bene, per carità, ma quel tanto che basta per promuovere chi l’ha scritte.
Te dua shpirti im (in albanese letteralmente «Ti amo anima mia») fa molto di più. Intanto si capisce che potrebbe essere la storia di chiunque di noi, una donna qualunque tra noi, che un giorno scivola sulla buccia lucida e ingannevole dell’amore che non indaga, ma che si abbandona.
E poi non risparmi all’analisi attenta e disincantata di quello che le donne spesso lasciano che si faccia loro: la violenza sottile intessuta di sensi di colpa. E così succede che la si legge tutta d’un fiato, perché potremmo essere noi stesse a scriverla, se avessimo la forza e la capacità di prendere la penna in mano, distaccarsi dal dolore e buttarlo su un foglio.
Così fa l’autrice di Ti amo anima mia. Si libera dell’eredità scomoda di ricordi (personali o ascoltati, chissà) e riporta fedelmente la cronaca di un amore che diventa trappola, poi gabbia, poi carcere e alla fine inferno. Anzi, c’è una fine ancora più in là della fine raccontata: è quella che lei si auspica possa vivere.
Questo davvero è il merito principale di Ti amo anima mia. La percezione di quanto siamo effimeri e cagionevoli, cuori di vetro che aspettano solo la mano che dice di amarci e che ci porterà via di qui. Nessuna condanna, nessun vittimismo, Ti amo anima mia sa dire cosa siamo realmente. E per questa ricerca di noi spesso corriamo incontro alla distruzione.» (Monica Maggi)

Fonte: http://blog.edizioni-psiconline.it/2016/02/10/ti-amo-anima-mia-un-incontro-lettori/