Stazione Termini a Roma è il cuore della mobilità della capitale, ma è anche il cuore pulsante della città, un punto dal quale partire per le visite dentro e fuori Roma. Per i turisti trovare un ho...

Stazione termini: il centro nevralgico di Roma

Utilità postato da ela2015 || 8 anni fa

Stazione Termini a Roma è il cuore della mobilità della capitale, ma è anche il cuore pulsante della città, un punto dal quale partire per le visite dentro e fuori Roma. Per i turisti trovare un hotel alla Stazione Termini, confacente alle proprie esigenze, è una comodità sotto molti punti di vista e gli alberghi decisamente non mancano nella capitale. Ma quali sono i numeri di Termini e cosa rende questa stazione la più grande d’Italia e la seconda in Europa dopo la Gare du Nord di Parigi (per traffico passeggeri) e da dove viene il suo nome?

Breve storia della Stazione Termini a Roma

Il nome “Termini” deriva dalle vicine e antiche Terme (Thermae arum) di Diocleziano che si trovano lungo Viale Enrico de Nicola sul lato opposto all’ingresso principale della stazione. Le terme sorgevano in un quartiere popoloso del II secolo che in seguito fu abbandonato diventando orti e campi agricoli di famiglie patrizie. Nel 1500, sempre sullo stesso sito fu costruita Villa Montalto Peretti di proprietà del cardinale Felice Peretti (futuro Papa Sisto V). Da allora, l’edificio rimase nei possedimenti dello Stato Pontificio, fino alla realizzazione della prima stazione edificata nel 1862 e aperta al pubblico nel 1863 con il nome di stazione Centrale delle Ferrovie Romane. Dopo diversi progetti, fu approvato quello dell’architetto Salvatore Bianchi nel 1869. I lavori di ampliamento della stazione cominciarono subito, ma subirono una battuta d’arresto in seguito alla presa di Porta Pia e al passaggio al Regno d’Italia. I lavori furono completati nel 1874. Come nelle strutture dell’epoca, Stazione Termini si componeva di due edifici distinti e paralleli: uno per gli arrivi e l’altro per le partenze, riuniti da una tettoia metallica e vetri per un numero complessivo di 6 binari, più lo scalo merci, il deposito locomotive e l’officina di manutenzione che in seguito furono spostati per aumentare il fascio di binari.

Negli anni, la Stazione Termini ha subito notevoli cambiamenti di stile e architettonici adeguandosi di volta in volta alle esigenze tecnologiche e all’aumentare del traffico passeggeri. Fu negli anni dell’immediato dopo guerra, che la stazione di Roma subì il cambiamento più radicale e più longevo della sua storia assumendo le dimensioni e l’aspetto odierni, con servizi moderni, ristoranti e negozi al suo interno. Nel 2006, Stazione Termini è stata dedicata a San Giovanni Paolo II. Entro il 2017 è prevista la conclusione dei lavori di un nuovo e capiente parcheggio a tre piani che ospiterà 1377 autovetture e 85 moto.

I numeri di Stazione Termini a Roma

La stazione dispone di 32 binari tronchi, 22 dei quali giungono fino alla galleria. La circolazione è gestita da un sistema ACS o Apparato Centrale Statico, il più grande e unico in Italia installato e attivo dal 1999. Precedentemente, l’apparato funzionava a leve con 750 maniglioni per gestire il traffico in entrata e uscita. Il traffico passeggeri è notevole: circa 850 treni al giorno con 480.000 passeggeri al giorno per una media annuale di 150 milioni di viaggiatori. Sui binari della stazione passano treni di tutte le categorie, dai regionali, ai Frecciarossa, dai suburbani agli internazionali. Il binario 24 è dedicato alla linea Leonardo Express che collega direttamente la stazione con l’Aeroporto di Fiumicino, Leonardo da Vinci.