"Un semplice test di laboratorio, non una sperimentazione, come Davide Vannoni ha più volte annunciato

Medicina e Salute postato da informazionenews || 10 anni fa

"Un semplice test di laboratorio, non una sperimentazione, come Davide Vannoni ha più volte annunciato". Come spiega un articolo uscito oggi suL'Espresso, quello che farà Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute di Miami, sarà valutare cosa contiene il preparato del metodo Stamina, e se è sicuro abbastanza per poter essere somministrato a dei pazienti. Solo ieri era emerso che i documenti presentati dai Nas al Ministero non solo parlavano di non provata attività delle cellule ma anche di possibili contaminazioni.
Già, perché uno dei paradossi della vicenda Stamina è che in un ospedale pubblico, a Brescia, ci sono malati che ricevono un trattamento che nessuno sa se, ancor prima di essere efficace, è almeno sicuro, non provoca cioè più danni dei benefici che promette. Vannoni finora non ha mai pensato di doversi preoccupare di questo aspetto, ma ora che le promesse fatte a tanti pazienti si sono scontrate con il no del Ministero della Salute a mettere in piedi una sperimentazione, l'esperto di comunicazione persuasiva ha deciso di giocare la carta dell'estero. Ecco allora che Vannoni chiede al centro Usa di fornire quelle risposte che lui non può dare, dal momento che non ha mai eseguito queste analisi. A testimoniarlo alcune mail che il centro di Ricordi e il laboratorio di Stamina si sono scambiati nel corso delle ultime settimane, che L'Espresso ha potuto consultare. "Non abbiamo mai valutato il profilo di espressione genica delle nostre cellule. Non sappiamo se, a livello molecolare, le nostre cellule esprimono marker critici, per esempio i marker ESC che sono fattori di trascrizione fondamentali di solito espressi dalle cellule pluripotenti per mantenere il loro stato indifferenziato o la loro 'staminalità'", si legge nella mail in cui Stamina richiede in prima battuta a Ricordi una sfilza lunghissima di test.
A proposito della sicurezza si legge: "[...] dobbiamo documentare l'assenza di batteri classici e di contaminazione da micoplasma e verificare la presenza di endotossine direttamente sulle cellule preparate per l'infusione e non solo sui surnatanti (la parte liquida della preparazione n.d.r.)". Il comitato scientifico del Ministero della Salute ha sottolineato come, dal momento che nella preparazione delle cellule vengono usati antibiotici, Stamina debba dimostrare che il preparato finale non sia tossico per il paziente. Ma Vannoni questa prova non l'ha mai fatta. E infatti chiede che venga eseguita da Ricordi. Idem per la valutazione della senescenza e della stabilità genetica delle cellule. Infine andrebbero confermati i dati ottenuti solo a livello molecolare dal laboratorio di Vannoni che nel preparato ci sono cellule in grado di trasformarsi in neuroni.
Insomma, a Miami arriva una richiesta davvero impegnativa. Alla quale Ricordi risponde ponendo dei limiti. "Per non impiegare troppo tempo e denaro penso che si debba ridurre significativamente il numero dei test proposti", scrive l'immunologo a Vannoni. Così nel giro di un mese si potranno avere delle risposte. E non si perderà tempo prezioso correndo dietro a dei miraggi.
L'Espresso oggi ricostruisce anche un altro aspetto poco chiaro della vicenda Stamina, gli interessi economici di Vannoni: lui ha sempre dichiarato che la sua cura è gratuita (in realtà in parte viene pagata dal Sistema Sanitario Nazionale attraverso le prestazioni svolte agli Spedali Civili di Brescia) ma i fatti dimostrano che Vannoni intorno al suo metodo sta sviluppando un business ramificato in molte parti del mondo.

Fonte

Fonte: http://www.nellanotizia.net/scheda_it_20944_Stamina,-ecco-la-verit%C3%A0-sui-te_1.html