Per News.Abc.24 raccontiamo la raccolta di racconti di Emilia Testa, "Siamo rimaste nude nello specchio"

“Siamo rimaste nude nello specchio”, l’intima silloge poetica di Emilia Testa racconta l’amore e la forza delle donne

Letteratura postato da Granata Michela || 4 mesi fa

Per la casa editrice Giovane Holden Edizioni è uscita in libreria la raccolta di racconti composta da Emilia Testa, “Siamo rimaste nude nello specchio”. L’opera in oggetto, impreziosita dalla prefazione della scrittrice Viola Conti, fin dall’analisi della sua elaborazione grafica in copertina (una donna, ritratta con la testa tra le nuvole, della quale il volto rimane celato), anticipa i temi che verranno trattati: quindi la centralità della donna e il suo ruolo nella società. “Siamo rimaste nude nello specchio” è una celebrazione dell’unicità e dell’inclusione – infatti, caratteristica peculiare che accomuna molte delle donne che vengono raccontate è l’amore provato per altre donne. Ma “Siamo rimaste nude nello specchio” si spinge ancora oltre, poiché si fonda su temi quali il rispetto e la sempre più manifesta necessità di ogni individuo di percorrere le strade della libertà. In questi giorni in cui si arriva a parlare, finalmente, sempre con insistenza maggiore, di temi quali la differenza di genere e il gender gap, “Siamo rimaste nude nello specchio” non può che esserne un rappresentante perfetto, che con estrema delicatezza si fa atto politico, presa di posizione netta. Centrali, nei cinque racconti di Emilia testa che compongono “Siamo rimaste nude nello specchio", sono proprio le donne. Donne che non si danno pace, tormentate e spesso relegate ai margini, donne che hanno fatto della libertà il proprio ideale e principio massimo. Sono donne attive, che sanno ciò che vogliono per sé, che vivono la propria vita consapevoli – o sulla strada per diventarlo – di meritare amore e di poter decidere della propria vita come meglio ritengono. Finalmente libere dalle maschere, dai comportamenti che vengono richiesti loro per corrispondere a quell’ideale di donna in una società che spesso, purtroppo, le colloca in posizioni di svantaggio. Donne di provincia che si mettono in viaggio per raggiungere la città, donne in carriera, madri, figlie, mogli che abbandonano i luoghi di origine per cambiare e mettersi in gioco o per la semplice ricerca del piacere. Perché anche il piacere nell’antologia di Testa assume un ruolo di primordine, in quanto non viene inteso come qualcosa di accessorio e non indispensabile, ma anzi come l’obiettivo della vita delle donne che popolano i racconti di Testa. Ma non solo delle donne, qualcosa a cui tutti dovremmo trovare la forza di abbandonarci sinceramente. Attraverso uno stile poetico e una prosa lirica, Emilia Testa consegna al lettore cinque racconti che dovrebbero essere un monito, un invito al mondo. Non c’è da stupirsi che la prosa di Testa richiami nel lettore la musicalità propria del genere poetico, poiché la prima pubblicazione di Testa è stata proprio una silloge poetica “La logica del cuore – Ho scritto ti amo e tante altre parole sconnesse”, pubblicata dalla casa editrice Dantebus. Ad accentuare il coinvolgimento del lettore nell’opera c’è anche la musica, che gli suggerisce un sottofondo musicale ben preciso, quasi come se ci si trovasse davanti a una playlist che non potrà che intensificare le emozioni che, dalla carta, si imprimono indelebili nella mente del lettore.