Alcuni nostri lettori ci hanno chiesto se c’è un tempo preciso che deve trascorrere tra una NASpI e l’altra.

Lavoro postato da biomeglio || 9 mesi fa

Si tratta di una domanda legittima, la cui risposta è legata ad una novità introdotta da poco tempo, di cui in questo articolo cercheremo di capire le ragioni. NASpI: qualche accenno Di NASpI noi di PosizioniAperte.com ne abbiamo parlato molto. Per questo ci limiteremo qui ad accennare ai punti fondamentali della misura, segnalando poi ai nostri lettori ulteriori articoli di approfondimento. La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego(NASpI in breve) è un’indennità di disoccupazione introdotta in Italia nel 2015 e gestita dall’Inps, che ha sostituito i vecchi ammortizzatori sociali ASpI (Assicurazione Sociale per l’Impiego) e Mini-ASpI. Essa è destinata ai lavoratori dipendenti che perdono involontariamente il lavoro, ad esempio a causa di licenziamento, risoluzione consensuale del contratto o fine del contratto a termine, fornendo loro un sostegno economico nella fase che intercorre tra la perdita dell’occupazione e il reimpiego in un altro lavoro. Per poter accedere alla NASpI, i soggetti interessati devono soddisfare determinati requisiti, tra cui: Aver lavorato almeno 13 settimane contributive nei 4 anni precedenti alla data di disoccupazione. Essere disponibili per il lavoro e iscritti come disoccupati presso il Centro per l’Impiego (ex-ANPAL). Quale misura a sostegno del reddito, la NASpI prevede l’erogazione di un assegno mensile, il cui importo dipende dalla retribuzione precedente alla disoccupazione e dalla durata del periodo di lavoro. In generale, l’indennità è calcolata come una percentuale della retribuzione precedente, con un massimale stabilito dalla legge.

Fonte: https://posizioniaperte.com/quanto-tempo-deve-passare-tra-una-naspi-e-laltra/