La lotta allo scaricamento illegale non ammette soste e non guarda in faccia nessuno. In Francia oltre la metà dei residenti dichiara di aver smesso di condividere musica e film mentre negli Stati Uniti...

P2P crolla in Francia con nuove leggi. In USA mamma multata per 1.5 milioni

Attualità postato da foresto || 13 anni fa

Senza compassione e senza distinzione. La lotta alla condivisione di file colpisce in ogni angolo del mondo. E poco importa se viene scaricato l’album datato del proprio cantante preferito o l’intera collezione dei film usciti nell’ultimo anno. Nell’uno e nell’altro caso, le multe sono talmente gigantesche da risultare improponibili.


Il caso più recente è quello di mamma Jammie, al secolo Jammie Thomas-Rasset. Ha scaricato 24 brani attraverso il programma di file sharing Kazaa (adesso praticamente inutilizzato) ed è stata condannata a risarcire le case discografiche con un milione e mezzo di dollari. In pratica 62.500 dollari per ogni canzone scaricata. La donna del Minnesota, catapultata dalla piccola stanza della sua abitazione alle prime pagine di tutti i giornali, da quattro anni si rifiuta di pagare una cifra così salata per una manciata di canzoni di Sheryl Crow, Aerosmith, Guns n’ Roses e Green Day.


Le major mostrano i denti non solo negli Stati Uniti. Apripista di una serie di leggi restrittive è la cosiddetta dottrina Sarkozy in base alla quale chi viene sorpreso a scaricare illegalmente file viene prima richiamato e progressivamente inibito a utilizzare Internet fino a sei mesi.
Una tecnica che sembra avere successo. Secondo il quotidiano francese La Tribune, oltre la metà dei residenti in terra d’Oltralpe ha smesso di condividere musica, film e videogiochi. Un timore che fa il paio con recenti ricerche in base alle quali il file sharing sta lasciando il posto allo streaming.