Ieri, in Trentino, l’orso M 90 è stato abbattuto. Il plantigrado nei giorni scorsi si era pericolosamente avvicinato ad una coppia di escursionisti. Già dal 2023 l’animale era stato provvisto di radio collare per monitorare i suoi spostamenti. Negli ultimi mesi si erano fatte sempre più frequenti le sue incursioni nei centri abitati della Val di Sole, destando maggiore preoccupazione per la sicurezza degli abitanti. In base alle varie segnalazioni di pericolosità il Presidente del trentino Fugatti, ha ritenuto di dover emanare l’ordinanza con la quale ha dato mandato al Corpo Forestale di provvedere a catturare l’orso e poi abbatterlo. Tuttavia, l’azione ha suscitato la condanna delle associazioni animaliste e di Michela Vittoria Brambilla, nota per sostenere i diritti degli animali. Anche il Ministro dell’Ambiente ha espresso disappunto per l’abbattimento auspicando che si perseguano altre strade alternative alla soppressione degli animali. La questione solleva un dibattito più ampio sulla convivenza tra orsi e abitanti. Mentre la sicurezza umana è di primaria importanza, è altrettanto fondamentale garantire la protezione della fauna selvatica. Le associazioni animaliste sostengono che l’abbattimento non dovrebbe essere la soluzione. Invece, si dovrebbero esplorare altre opzioni, come il miglioramento delle misure di sicurezza nei centri abitati e l’educazione del pubblico sulla convivenza pacifica con la fauna selvatica. In conclusione, la questione richiede un equilibrio delicato tra la sicurezza umana e la conservazione della fauna selvatica. È necessario un dialogo costruttivo per trovare una soluzione che rispetti entrambe le parti.