È notizia di oggi che la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato le prime disposizioni contenute nella nuova Legge di Stabilità 2016. Le novità maggiori riguarderebbero i tributi locali. È prevista per gl...

Legge di stabilità 2016: tutte le novità

Finanza postato da Salvatore Segni || 8 anni fa

È notizia di oggi che la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato le prime disposizioni contenute nella nuova Legge di Stabilità 2016. Le novità maggiori riguarderebbero i tributi locali. È prevista per gli immobili concessi in comodato d’uso ai figli una riduzione del 50% sull’IMU (comma 10). Perché ciò avvenga è necessario che l’immobile non sia tra quelli considerati di pregio (categorie A/1, A/8 e A/9) e che venga concesso in comodato dal soggetto passivo ai suoi discendenti in linea diretta (entro il primo grado), che dichiarino di utilizzare l’immobile come abitazione principale (occhio quindi all’aggiornamento dei dati indicati dalla visura catastale online!). Infatti, ai fini del beneficio è necessario che il contratto in comodato venga registrato, e che il comodante non possegga altri immobili in questo paese. Inoltre, al comodante è richiesto di risiedere anagraficamente e di possedere il domicilio nel Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato. Il beneficio si applica persino se il comodante possiede nello stesso Comune, oltre all’immobile a lui concesso dai genitori, un altro immobile adibito a propria abitazione principale. Fanno eccezione le unità abitative classificate come A/1, A/8, A/9, abitazioni di tipo signorile, abitazioni site in ville, castelli o palazzi di eminente pregio storico-artistico. Il soggetto richiedente deve risultare idoneo ai requisiti indicati dal modello di dichiarazione secondo l’art.9 comma 6 del DLGS 23/2011. Anche l’IMU subirà alcune modifiche: l’articolo 11 del DLGS 23/2011 che prevede l’istituzione dell’imposta municipale secondaria (IMUS) a partire dal 2016 sarà abrogato. Molto probabile che questo alleggerimento dell’imposta municipale propria si configuri nel piano di bilanciamento previsto per l’introduzione della nuova riforma del catasto. Riforma che, come sappiamo, stenta però a vedere la luce, soprattutto a causa delle difficoltà di mantenere in equilibrio il peso delle imposte (come Imu e Tasi) con l’invarianza di gettito. In ogni caso, già dal dicembre 2015 le prime novità sulla visura catastale online hanno fatto presagire la ferma intenzione del Governo di proseguire su questa strada. Altre novità riguardano la Tasi. La tassa sui servizi indivisibili sarà abolita per le abitazioni principali, non facenti parte delle categorie catastali considerate “di lusso”, continuerà ad essere applicata infatti a tutti gli immobili di categoria A/1, A/8, A/9. Come per l’Imu, anche la Tasi vedrà la data entro cui i Comuni sono tenuti a pubblicare le delibere sul Portale del Federalismo Fiscale anticipata al 14 ottobre.

La modalità di commisurazione della TARI da parte dei Comuni sarà calcolata in base alle quantità e alla qualità media ordinaria prodotta per unità di superficie in relazione all’uso e alla tipologia di attività svolta da ciascun contribuente, e verrà prorogata per il 2016 ed il 2017. Secondo questo criterio, noto come medio-ordinario, sarà possibile procedere nel rispetto del principio che “chi inquina paga”, previsto dall’art.14, direttiva nr. 2008/98/CE. La TARI non sarà più applicata esclusivamente sull’effettiva quantità di rifiuti prodotti, ma terrà conto di tutta una serie di condizioni del caso, per garantire un’equità maggiore nell’imposizione del tributo. Passa al 2018 il termine a partire dal quale i Comuni saranno tenuti ad avvalersi anche delle risultanze del fabbisogno standard, nella determinazione dei costi dei servizi relativi.