Dati i recenti sviluppi sul fronte della marijuana light, in molti si chiedono quali sarebbero gli effetti di una vera e propria legalizzazione della cannabis in Italia. Per farsi un'idea sulle possibili conseguenze ci sono due alternative: 1)Seguire le solite discussioni sul tema che spesso e volentieri non portano a niente 2)Guardare quello che succede nei paesi del mondo dove la cannabis è realtà Spero che la maggior parte delle persone che leggeranno questo articolo saranno d'accordo con me di seguire la seconda alternativa, sicuramente più "scientifica". Uno dei paesi che hanno legalizzato la cannabis è l'Uruguay. Ma come sta andando, in Uruguay? Il fatto che la cannabis sia legale non significa che si possa fare quel che si vuole, ci sono delle regole da rispettare: Prima di tutto il controllo di tutte le operazioni di coltivazione, produzione, importazione e commercializzazione è affidato al Governo uruguayano. Tutti i cittadini uruguayani o residenti, in ogni caso maggiorenni, possono comprare marijuana in maniera legale se registrati come consumatori presso l’IRCCA. La quantità massima acquistabile è di 40 grammi. Per uso personale si possono coltivare fino a sei piante e non produrre più di 480 grammi all’anno. La cannabis potrà essere coltivata anche in club (dai 15 ai 45 membri). La cannabis statale, in vendita presso le farmacia autorizzate, consiste in due varianti: Alfa1 o Beta1. In entrambe la soglia di THC non può superare il 9%. Ma qual è stato l'impatto a livello sociale della legalizzazione? Sicuramente è ancora presto per dirlo. Di sicuro questa scelta del governo dell'Uruguay sta scatenando molte polemiche nel panorama internazionale, soprattutto da parte dell'ONU che ha accusato l'Uruguay di infrangere la Single Convention on Narcotic Drugs del 1961. Che conclusioni possiamo trarre dalla situazione in Uruguay? Per adesso ben poche, ma il tempo ci indicherà la strada..