Lo stivale d’Europa è totalmente attraversato dalla crisi, ciò è ben chiaro e palese in qualsiasi realtà se si intende osservarla con uno sguardo approfondito e sincero, non vi sono però dubbi riguardo le enormi differenze che si vengono ad evidenziare sulle varie capacità di adattamento e/o innovazione che interessano i più disparati settori commerciali e industriali. Se per alcuni comparti l’innovazione sta rappresentando in questi ultimi mesi la via maestra da perseguire per modo di mettere la testa fuori dalla situazione nebulosa di crisi, per altri tale discorso è impraticabile per motivi riguardanti la natura stessa dell’ambito operativo, ciò non esclude però una innovazione che interessa in primo luogo i precedenti che interessano l’attività, divenendo così in alcuni casi una spinta straordinaria ed essenziale per migliorare e favorire i parametri di produzione/lavorazione. Un esempio su tutti è rappresentato in Italia dalle piccole e medie aziende che si dedicano alla lavorazione dei metalli per la realizzazione di svariati strumenti di lavoro (come ad esempio la creazione di guide di scorrimento e guide per macchine utensili) e che stanno conoscendo ed imparando, in questo momento particolarmente complesso, la straordinaria importanza relativa l’opera di recupero. Salvare un importante quantitativo di materie prime e metalli dalle discariche RAEE significa senza dubbio avviare una operazione di salvataggio anche per moltissime industrie del paese e favorire in questo modo la continuità dell’attività; a ciò è senza dubbio necessario affiancare lo sviluppo di un nuovo metodo procedurale che interessi direttamente suddette aziende per far si che l’opera di recupero avvenga in parziale autonomia evitando così il passaggio dalla discarica.