Ne soffre il 2% della popolazione in tutto il mondo (800.000 solo in Italia) ed è stato riconosciuto nel campo della medicina da almeno 100 anni: parliamo del Disturbo ossessivo compulsivo

Medicina e Salute postato da moveup || 9 anni fa

 

Ne soffre il 2% della popolazione in tutto il mondo (800.000 solo in Italia) ed è stato riconosciuto nel campo della medicina da almeno 100 anni: stiamo parlando del disturbo ossessivo compulsivo (DOC), ovvero un disturbo d'ansia caratterizzato da pensieri o immagini insistenti e fastidiosi (ossessioni) e rituali rigidi, comportamenti che possono essere dettati dalle ossessioni (compulsioni). Questo disturbo d'ansia insorge mediamente all'età di 19 anni, comincia a manifestarsi dai 30 anni in su e tende a cronicizzarsi nel tempo (anche se con fasi alterne).

Parole d'ordine: ossessioni e compulsioni
Abbiamo classificato il disturbo ossessivo compulsivo come un disturbo d'ansia, ma non abbiamo ancora spiegato in cosa consistono effettivamente le ossessioni e le compulsioni.
Nel primo caso ci riferiamo a idee, pensieri o immagini intrusive, che insorgono improvvisamente nella mente e che vengono percepiti come fastidiosi (data la frequenza e il contenuto di questi) e, soprattutto, privi di senso, slegati quindi dalla realtà. Nel caso delle compulsioni, invece, intendiamo delle azioni mentali e comportamentali che vengono messe in atto come “risposta” alle suddette ossessioni e vogliono rappresentarne un tentativo di soluzione. Ne deriva una sensazione di sollievo, seppure momentanea.
Giusto per rendere più chiaro il concetto, prendiamo ad esempio una persona che esita a toccare la porta del bagno di una discoteca, perché ossessionata dall'idea di infettarsi: la risposta a tale ossessione sarà quella di disinfettarsi le mani con l'amuchina o portarsi dietro i guanti, l'unico modo per allontanare il pensiero della contaminazione.

Il disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione e...
Restando in tema con l'esempio è opportuno allora dire che, a differenza di altre patologie, il disturbo ossessivo compulsivo si manifesta con sintomi non proprio omogenei. Data infatti la “varietà” delle ossessioni e compulsioni, è possibile distinguere diverse tipologie del disturbo in questione. Iniziamo allora con il disturbo ossessivo comopulsivo da contaminazione, dove chi ne soffre è perennemente tormentato dalla paura di “infettarsi” (e quindi ammalarsi) entrando in contatto con oggetti o persone potenzialmente pericolose (urine, sangue, barboni, anziani...). Procediamo poi con il disturbo ossessivo compulsivo da controllo, caratterizzato dal timore e ripetuti controlli, dettati dal dubbio di aver dimenticato qualcosa (controlli come l'aver chiuso la porta di casa, il gas, l'acqua, la macchina...). Ed ancora: disturbo ossessivo da accumulo, che si manifesta con l'ossessione e l'impulso di accumulare e conservare oggetti insignifianti (bottiglie vuote, vecchie riviste, pacchetti di sigarette), dal momento che “non si mai, un giorno potrebe servire!”; disturbo ossessivo compulsivo da ordine e simmetria, dove tutto deve risultare perfettamente allineato ed ordinato, secondo precisi schemi mentali; disturbo ossessivo compulsivo da superstizione eccessiva, il cui tratto essenziale è proprio uno o più pensieri superstiziosi portati all'eccesso. In quest'ultimo caso, vengono messi in atto precisi rituali, ripetuti in determinato numero di volte, al fine di evitare qualche disgrazia.

Il disturbo ossessivo compulsivo nella storia
Non a caso abbiamo pocanzi detto che il nostro disturbo ossessivo compulsivo è stato riconosciuto nel campo della medicina almeno 100 anni fa. Naturalmente ciò non vuol dire che prima di allora, la patologia non esistesse e ne sono una valida dimostrazione i personaggi storici che stiamo per menzionarvi. Nikola Tesla è il primo tra questi: è stato uno dei più grandi inventori del XX secolo tra raggi X, radar e radio. Aveva solo un “difetto”: era letteralmente ossessionato dal numero 3, prima di entrare in un qualsiasi edificio sentiva spesso il bisogno di camminare attorno al tavolo per tre volte ed era “schiavo” di altre ossessioni.
E che dire di Jean? Un vero caso clinico della psichiatria francese. Il paziente in questione sentiva la necessità di controllare ripetutatemente il proprio battito cardiaco, perché  ossessionato dalla salute e dalla paura di morire (non a caso, non riusciva a partecipare a funerali). Anche Martin Lutero ha fatto parlare di se in termini di disturbo ossessivo compulsivo: il leader rformista più noto di sempre sembrava essere tormentato dai sentimenti della lussuria carnale, ira, odio ed invidia, nonostante facesse di tutto per eliminarli dalla sua mente. È il turno di Richard Wallace, affetto da disturbo ossessivo compulsivo da accumulo, che nel giro di diversi anni ha accumulato di tutto di più: auto d'epoca arruginite, pile di giornali di 34 anni, sacchetti di lattine vuote e bottiglie, lavelli da cucina, teloni, un passeggino, vecchie porte ed altro ancora, per un totale di 34 tonnellate di spazzatura.
Degno di nota è anche il caso di uno dei più brillanti comandanti della Guerra Americana, Thomas Jackson: costui non era solo brillante, ma anche piuttosto strano. Era considerato spaventosamente cattivo, soprattutto a causa del suo approccio ossessivo alla disciplina e per la sua incapacità di comunicare con gli allievi. Una delle sue ossessioni bizzarre consisteva nella convinzione secondo cui le sue braccia fossero di diversa lunghezza.

Le conseguenze del disturbo ossessivo compulsivo
Come inizialmente accennato, il disturbo ossessivo compulsivo raramente è episodico. A fasi alterne, infatti, tende a cronicizzarsi nel tempo. Colpisce prevalentemente persone giovani e in gran parte dei casi compromette la vita del soggetto sotto più punti di vista.
Ad esempio, da un punto di vista sociale il disturbo inciderà in termini di assistenza e di capacità di lavoro, poiché la persona affetta risulterà discontinua e improduttiva nelle sue attività). Dal punto di vista personale, il DOC presenta conseguenze altrettanto scofortanti. Colpendo in giovane età, comprometterebbe inevitabilmente il percorso di formazione ( e di studi) di qualsiasi persona, per non parlare della sua normale vita di relazione (studi dimostrano che il 50% dei pazienti non è in grado di mantenere un rapporto di coppia).

Cura e trattamento del disturbo ossessivo compulsivo
Se è vero che abbiamo parlato di un disturbo che si cronicizza nel tempo e raramente episodico, è anche vero che questo non va trascurato per alcun motivo. Più scenziati vedono nella terapia farmacologica e nella terapia cognitivo-comportamentale i trattamenti più efficaci per la cura del disturbo ossessivo compulsivo: entrambe mirano a ridurre la quanità e la frequenza dei sintomi tipici del DOC, e a rendere il soggetto in questione meno vulnerabile alle dinamiche cognitive che contribuiscono al mantenimento del disturbo.

Fonte: http://www.apc.it/pazienti-ossessivi/disturbo-ossessivo-compulsivo