Questo 2016 non lo dimenticheremo facilmente. Segnato da tante morti famose che ci hanno letteralmente spezzato il cuore, dall’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Tr...

Il 2016, l’anno del terremoto

Italia postato da ela2015 || 7 anni fa

 

Questo 2016 non lo dimenticheremo facilmente. Segnato da tante morti famose che ci hanno letteralmente spezzato il cuore, dall’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, da diversi attacchi terroristici a dir poco spaventosi e dal terremoto.

 

Come è ormai ben noto, l’Italia centrale è stata squarciata dal terremoto, anzi, dai terremoti. Prima la scossa del 24 agosto, che ha colpito Amatrice, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto, ferendo al cuore due regioni, il Lazio e le Marche e creando moltissimi danni anche in Umbria. Una scossa violentissima che ha causato più di trecento morti e che ha visto tutta l’Italia stringersi attorno alle popolazioni e ai paesi colpiti dai drammatici eventi in una macchina della solidarietà davvero straordinaria.

 

Tutti credevamo che la situazione stesse lentamente tornando alla normalità, quando un altro, terribile, terremoto ha colpito nuovamente l’Italia centrale. Prima con due scosse il 26 ottobre, a ben due mesi di distanza dagli eventi sismici di fine estate. Due scosse avvenute nel tardo pomeriggio la prima e nella prima serata la seconda. Due scosse che, accoppiate in quel modo, hanno salvato la vita a moltissime persone. Il terremoto del 26 ottobre ha colpito tra l’Umbria e le Marche, con epicentro nel maceratese e una forza leggermente inferiore a quella del 24 agosto. La prima scossa però ha consentito, grazie allo spavento (anche se sembra strano dirlo), a molte persone di mettersi in salvo. Soprattutto a tanti studenti universitari residenti a Camerino.

 

Infine, l’ultimo tragico evento del 30 ottobre. Una domenica mattina, alle 7,40, mezza Italia, Roma compresa, si è svegliata con una violenza tremenda. La basilica di Norcia è praticamente venuta giù, così come Visso, Ussita e altri borghi marchigiani. Quel poco che era rimasto in piedi di Arquata del Tronto dopo la scossa di 6,5 di quella mattina, non esisteva più. Moltissimi danni in Umbria, nelle Marche, in Abruzzo e nel Lazio.

 

Anche i romani si sono presi un bello spavento, bisogna ammetterlo. In molti hanno dichiarato di non aver mai sentito prima un terremoto così violento e molti sono scesi in strada già di prima mattina. E così sono venute alla luce le grandi criticità degli edifici romani, pubblici e privati. Si calcola che in caso di un terremoto nella Capitale i danni, e non solo ai monumenti storici, sarebbero di proporzioni enormi. E allora, come ha dichiarato Renzo Piano, la sola cosa che l’uomo ha dalla sua parte contro la natura è la propria intelligenza. Quindi sarebbe ormai il momento più adatto per provvedere alla ristrutturazione degli appartamenti a roma, al consolidamento degli edifici romani e non e alla ristrutturazione antisismica. Solo così finalmente l’Italia smetterà di piangere dopo aver tremato.