L’inumazione è uno dei riti funebri più antichi, tanto che si parla di questa pratica fin dai tempi del Paleolitico. Attualmente però questo servizio non ha molte percentuali e spesso è la persona defunta a richiedere questo rito. La pratica in Italia non è più gratuita e per questo motivo ogni Comune ha fissato una tassa. Ecco quali sono i costi dell’inumazione a Roma.

Il costo dell’inumazione a Roma
Ogni città ha deciso quindi l’aliquota da versare per questo servizio, all’interno del quale è compreso il lavoro del personale. A Roma la tassa equivale a 534.09 euro. Nel resto d’Italia la forbice ha una variazione molto ampia, se si pensa che il tariffario maggiore sfora i 1000 euro mentre il prezzo più basso è di 80 euro. Oltre ai costi da pagare per questa pratica, il servizio dell’inumazione è regolato anche da specifiche leggi che proibiscono di seppellire la salma dovunque ma ne limita le zone all’interno dei Cimiteri. Per quanto riguarda la città di Roma, è il Comune a decidere il Cimitero, in base alla residenza e alla capienza dello stesso. Anche gli altri due riti funebri, tumulazione e cremazione, hanno precise norme legislative. Come detto, in Italia attualmente è più richiesto il classico rito con la tumulazione. La cremazione ha molte richieste solo nelle grandi città.

Le leggi e i costi degli altri riti funebri
Per la cremazione, lo Stato ha stabilito delle leggi più stringenti, che riguardano la richiesta di questo rito funebre e i passaggi burocratici. Mentre per la tumulazione, per esempio a Roma è stata deliberata un’ordinanza comunale che fissa la durata del loculo in trenta anni scaduti i quali si procede all’estumulazione. Il costo della cremazione, sempre prendendo come riferimento la Capitale, è un prezzo molto variabile e può arrivare anche a 800 euro con il costo totale del funerale a 2500 euro. Il prezzo medio del funerale è invece di 1900 euro, a seconda di ciò che la famiglia richiede, come per esempio l’allestimento della camera ardente.