In questo articolo affronteremo un altro aspetto legato alla NASpI, quello cioè relativo alla sua sospensione, espressione diversa da decadenza e capiremo poi il perché.

Lavoro postato da biomeglio || 6 mesi fa

Prima, però, è necessario riassumere gli aspetti principali di questa misura, introdotta nel 2015 in sostituzione delle precedenti ASpI e Mini-ASpI. Conosciuta con l’acronimo NASpI, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è una forma di sussidio al reddito destinata a chi ha perso il lavoro. Per averne diritto, però, non è sufficiente l’evento della perdita del lavoro. È necessario, infatti, che questo sia provocato da fatti indipendenti la volontà del lavoratore, ovvero vi sia alla base una giusta causa o una risoluzione consensuale del rapporto di una procedura di conciliazione. Inoltre, la legge prevede casi di esclusione a priori dal diritto alla NASpI, in base ai quali non possono farne richiesta: dipendenti della Pubblica amministrazione con contratto di lavoro a tempo indeterminato; operai agricoli con contratto a tempo determinato; lavoratori stagionali extracomunitari; lavoratori in età da pensionamento; lavoratori con assegno ordinario di invalidità. A questo punto è legittimo domandarsi: perché mai sospendere un sussidio quando si è disoccupati? Quando Sospendere la NASpI Essendo la NASpI un sussidio erogato a chi ha perso il lavoro, è evidente che la risposta alla domanda posta nel paragrafo precedente può essere una sola. Si procede alla sospensione della NASpI quando il titolare della prestazione comunica all’Inps di aver iniziato un nuovo lavoro. Bisogna, però, distinguere diverse ipotesi. Non sempre, infatti, è necessario inviare una comunicazione all’Istituto e non sempre l’inizio di un nuovo lavoro comporta una sospensione della NASpI, bensì solo una riduzione dell’importo percepito. Cerchiamo di capire meglio, analizzando le diverse tipologie lavorative. Lavoro a Tempo Indeterminato In questo caso non è necessario inviare una comunicazione e il motivo è da individuarsi nel fatto che sarà il datore a segnalare all’Inps l’inizio del nuovo lavoro. Da notare, che questo è uno di quei casi che determinano la decadenza dal beneficio e non la mera sospensione. Anche se si viene assunti solo in prova, la procedura è la stessa, ma con una particolarità. Qualora la prova non fosse superata, essa viene equiparata ad un licenziamento e quindi si può procedere ad una nuova domanda di NASpI. Se, invece, è il lavoratore a non accettare di proseguire col lavoro, il rifiuto viene equiparato ad una dimissione volontaria precludendo, quindi, la possibilità di presentare una nuova domanda. C’è, infine, un’altra ipotesi da analizzare. Si tratta di quella del lavoratore assunto con contratto a tempo indeterminato, ma con reddito da lavoro inferiore al minimo di 8145 euro annui. In questo caso, il suddetto deve trasmettere entro 30 giorni dall’inizio del lavoro la comunicazione della nuova situazione reddituale. L’Inps verserà la NASpI ugualmente fino alla scadenza, ma con importo ridotto. Lavoro a Tempo Determinato Qualora il disoccupato venga assunto con un contratto di lavoro a tempo determinato, bisogna distinguere tra varie ipotesi. assunzione per periodo di tempo inferiore a 6 mesi: determina la sospensione della NASpI per tutto il tempo della durata del rapporto di lavoro, per essere erogata nuovamente, in maniera automatica, una volta concluso il contratto; contratto di lavoro a tempo determinato con reddito inferiore a 8145 euro: non comporta la sospensione dell’indennità, ma la sua erogazione di importo ridotto, a condizione che il datore di lavoro sia diverso e che il lavoratore comunichi entro 30 giorni all’Inps il reddito annuo percepito. contratto a tempo determinato inferiore ai 6 mesi e con reddito inferiore a 8.145 euro annui: in questo caso il lavoratore deve inoltrare la comunicazione all’Inps. Altre Tipologie Lavorative Contratto di Lavoro Intermittente (cd “a chiamata”): si continua a godere della NASpI, limitatamente ai giorni in cui non si lavora, purché si dia comunicazione all’Inps dell’importo del reddito annuo percepito (inclusa l’indennità di disponibilità se prevista) e solo se il reddito previsto è inferiore a 8145 euro. Lavoro Autonomo:  in questo caso è prevista una riduzione pari all’80% della NASpI se il lavoratore, nell’esercizio della sua impresa individuale o parasubordinata, percepisce un reddito non superiore a 4800 euro. Egli, poi, è tenuto a comunicare all’Inps entro 30 giorni il reddito annuo previsto ed entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di avvio dell’attività il reddito effettivo percepito. Un’alternativa valida è quella di richiedere una NASpI Anticipata, ossia la liquidazione in un’unica soluzione della disoccupazione. La richiesta deve essere inoltrata entro 30 giorni dall’avvio dell’attività.

Fonte: https://posizioniaperte.com/come-sospendere-la-naspi-online/