Carloforte Isola di San Pietro diving ed immersioni sicure

Diari di Viaggio postato da 1199606681 || 12 anni fa

Carloforte Isola di San Pietro diving

La Legge Regionale n. 9 del 26 febbraio 1999 "Norme per la disciplina dell'attività degli operatori del turismo subacqueo" sembra aver accontentato tutti gli operatori del settore.

La legge disciplina l'attività degli operatori del turismo subacqueo e stabilisce le norme per l'accertamento dei requisiti per l'esercizio, in ambito turistico e ricreativo, delle professioni di "Istruttore Subacqueo" e di "Guida Subacquea" per le quali bisogna essere iscritti agli elenchi regionali, e non più all'albo; stabilisce le norme in materia di ordinamento dell'attività dei "Centri di Immersione Subacquea", escludendo l'attività sportiva-agonistica, compresa la pesca subacquea comunque condotta, e quella svolta dalle associazioni senza scopo di lucro.

Nell'art. 3 comma 2 viene fatta un'importante considerazione sull'obbligo relativo agli Organi di gestione dei parchi e delle riserve marine affinchè si accertino che gli istruttori e le guide subacquee che vi operano all'interno, abbiano i titoli per farlo.

Una considerazione, infine, va fatta sulla sezione riguardante l'iscrizione dei "Centri di Attività Subacquea" che devono avere i requisiti indicati dalla legge, e questo, ad indiscusso vantaggio degli utenti, a tutela degli interessi, della salute e del divertimento di tutti i sub che avranno la fortuna di immergersi nelle acque della Sardegna e dell'isola di San Pietro.

Questi sono i punti più interessanti per fare delle meravigliose immersioni nelle limpide acque dell'isola di San Pietro

Pan di Zucchero e Porto Flavia

Immersioni in grotta

Secca isola dei Meli

da 3 a 25 mt., con possibilità di ritrovamento di reperti archeologici

Tacche Bianche e Punta delle Ochegrotta

sulla costa settentrionale dell'isola di San Pietro, le falesie di vulcaniti sono scavate da piccoli fiordi le cui pareti cadono verticali fino a 15 mt. di profondità, mentre le punte proseguendo sotto il livello del mare creando ampi tavolati e dorsali disegnando un paesaggio subacqueo molto movimentato.

Il punto di immersione proposto si trova in corrispondenza della Punta delle Oche, scura e molto frastagliata.

Ci si àncora ad un centinaio di metri dalla costa su un fondale di 17 mt., in prossimità della dorsale che è la naturale prosecuzione della punta. Scesi sul fondo si inizia l'immersione controcorrente per non avere difficoltà nel ritornare all'àncora. Si incontrano bellissimi spirografi , alcuni dei quali alti più di 50 cm., ottimi soggetti per eventuali riprese.

Si arriva quindi ad una pettata che cade fino ai 39 mt. con spacche e profonde fessurazioni, su una interessante franata. In alcune giornate il pesce è poco numeroso e, ad esclusione di banchi di salpe , occhiate e degli onnipresenti tordi, non si riesce a vedere altro.

Nei giorni "giusti" invece sono numerosi i saraghi , le tanute e piccole orate . Fuori dalla punta sono molto spesso presenti i lucci mediterranei (Sphiraena sphiraena), occhio quindi alla superficie.

Punta delle Colonne

secche con la cima da 18 fino a 50 mt., pesce da tana (murene, saraghi, cernie) gorgonie

Scoglio di Mangiabarche

secca da 16 a 40 mt., reperti archeologici romani.

Isolotto del Corno - Grotta della Cattedrale

merita senza dubbio svariate immersioni, quasi sicuramente le immersioni più suggestive e ricche dell'isola di San Pietro.

Il punto di immersione è situato a 50 mt. a sud dell'isolotto del Corno, dove dal fondo sdi sabbia e ciottoli si elevano diversi panettoni il cui sommo arriva mediamente sui 20 mt.

Data la straordinaria trasparenza dell'acqua, già dopo i primi metri di discesa si inizierà a distinguere chiaramente il fondale.

La sommità degli immensi blocchi rocciosi è molto frastagliata e merita sicuramente un'attenta esplorazione.

Oltre ad una miriade di castagnole , si possono trovare nudibranchi e tante murene.

Fra due titanici panettoni si apre un grande tunnel molto interessante sia per la bellezza del luogo in sè, sia per la quantità di vita che ospita. La volta è interamente tappezzata dal madreporario solitario (Leptosammia pruvoti) e da ciò che rimane di un bel popolamento di corallo rosso, depredato negli ultimi anni da parte di subacquei poco sensibili.

Il corallo rosso di quelle dimensioni non ha infatti alcun valore commerciale. Nelle spacche che si aprono sulle pareti trovano ospitalità aragoste e cicale non grandi ma numerose.

Sul fondo sono frequenti scorfani rossi e mustelle.

Nelle parti dove il fondo è costituito da detrito fine, è frequente vedere l' astice rintanato nei recessi più bui.

Ed ancora cerianti dei quali uno, molto grande, ha vicino una Pinna nobilis ed è spesso circondato dalle mustelle.

All'esterno del tunnel è possibile vedere qualche esemplare di cernia bruna di dimensioni interessanti.

 

divingSecche occidentali di Sant'Antioco

reperti archeologici, gorgonie rosse, pesce di passo (delfini).

Secche di Capo Sperone

profonde da 30 mt. in giù, ventagli di paramuricee, pareti di parazoanthus, pesce da tana, pesce di passo.

 

Secca di Punta Pomata

da 13 a 50 mt., pareti verticali di roccia calcarea, gorgonie, parazoanthus, pesce da tana, pesce di passo, ottima visibilità, condizioni ideali per riprese video e fotosub.

La Caletta - Secca dello Spalmatore

Il punto di immersione è situato a circa metà strada sulla linea congiungente le due punte che delimitano "La Caletta".

Ci si àncora su un fondale di 18 mt. e si inizia la discesa in direzione sud-ovest incontrando quasi immediatamente la caduta verticale che giunge sul detrito a 36 mt. di profondità.

La parete è ricchissima di spacche, tutte da esplorare, e ricchissime di organismi sessili.

Navigando ad una decina di metri dal fondo, ci si dirige ancora verso sud-ovest, fino ad individuare una serie di massi isolati che si ergono dal fondale con Posidonia oceanica e "grotto".

Arrivati sul fondo si trova una vera e propria oasi di vita con belle aragoste , saraghi e grandi corvine.

Data la profondità, il tempo di permanenza sul fondo sarà obbligatoriamente breve e per sfruttare al massimo il tempo rimasto, converrà ritornare verso l'imbarcazione esplorando la parete della caduta esposta a nord, ricca di interessanti spunti per macrofotografia.

Secca del Farmacista

da un cappello di 25 mt. si scende lungo le pareti verticali a 40 mt., ottima visibilità, possibili incontri con grosse cernie.

Secca Sud

da 38 mt. si scende fino a 50 mt. su un fondale di sabbia e posidonie, grosso pesce da tana, da giungo a metà agosto possibilità di incontrare stormi di acquile di mare.

Isola della Vacca

da 7 a 36 mt., pesce da tana e pesce di passo.

Isola del Toro

da 11 fino a 60 mt. paramuricee, parasoanthus, pesce da tana e molto pesce di passo, ottima visibilità.

Fonte: http://www.carloforte-isoladisanpietro.org