La scena avvenuta in una scuola del capoluogo ionico ha lasciato sconcertati studenti e genitori. Marco Cesario, dirigente e insegnante scolastico dell’Istituto Comprensivo «Europa» di Taranto, è stato aggredito da alcuni genitori di studenti fuori dalla scuola. Questo grave episodio ha suscitato una forte reazione da parte della comunità scolastica della società civile tarantina. L’episodio è avvenuto in pieno giorno, davanti a numerosi testimoni. Cesario oltre alle offese verbali ricevute è anche dovuto ricorrere alle cure mediche per alcune ferite riscontrate. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile che, dopo aver riportato la calma, hanno provveduto ad identificare gli aggressori. La reazione della comunità è stata di sdegno e preoccupazione. I Segretari generali della Cisl Puglia, Antonio Castellucci, e della Cisl Scuola regionale, hanno espresso la loro preoccupazione per l’episodio, definendolo “inaccettabile” e “emblematico”. Hanno sottolineato come questo episodio sia sintomo di un rifiuto generalizzato di quella legalità di cui la scuola, soprattutto in contesti difficili, è spesso l’unico presidio. La scuola ha un ruolo fondamentale nel promuovere la legalità e nel formare cittadini responsabili. Tuttavia, questo episodio mette in luce una tendenza preoccupante: la scuola viene sempre più svilita al ruolo di azienda o parcheggio in cui i genitori possono pretendere e comandare. Questa tendenza è particolarmente preoccupante in un tessuto sociale sempre meno disponibile ad accettare quelle regole che la scuola propone. È evidente la necessità di un’azione sociale e politica urgente e capillare che sostenga la scuola nella sua quotidiana opera di affermazione non solo nominale della legalità. La CGIL e la FLC di Taranto hanno espresso la loro solidarietà nei confronti del dirigente Marco Cesario e di tutta la scuola Europa-Dante-Acanfora, costretta a registrare questa vergognosa pagina di cronaca e inciviltà. L’aggressione subita dal dirigente scolastico Marco Cesario è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. È un segnale di una società in crisi, in cui la violenza sembra essere diventata un mezzo accettabile per risolvere i conflitti. È necessario un impegno collettivo per invertire questa tendenza e riaffermare il ruolo della scuola come presidio di legalità e formazione civica. Solo così potremo sperare in un futuro migliore per i nostri figli.