Con una partecipazione al voto del solo 32% degli aventi diritto, la competizione elettorale venezuelana sancisce la debolezza interna di Maduro. A causa della mancanza delle garanzie democratiche...

Estero postato da monitoreinter || 5 anni fa

Con una partecipazione al voto del solo 32% degli aventi diritto, la competizione elettorale venezuelana sancisce la debolezza interna di Maduro. A causa della mancanza delle garanzie democratiche e della continuata violazione dei diritti civili, la comunità internazionale aveva ritenuto, ancora prima che si effettuassero, poco rilevante il risultato che sarebbe uscito dalle urne, ma l’elevata astensione crea una vera e propria delegittimizzazione della annunciata vittoria di Maduro e, andando oltre, ne ridimensiona la figura. Quello che ne esce è un paese ancora più diviso, giacchè, oltre alla distanza con gli oppositori politici, si registra anche una separazione all’interno del partito di Governo. Questo è stato dovuto all’allontanemento del numero due del partito, a causa di un tentativo di indebolire la leadership di Maduro. Quello che ne è conseguito è stata una minore mobilitazione delle strutture di partito, che ha contribuito in maniera sensibile all’astensionismo. Se il risultato ufficiale comunicato dal Centro elettorale nazionale parla di 6,2 milioni di voti attribuiti a Maduro, la realtà parla di un risultato sotto i 4 milioni, un valore compreso tra 3,5 e 3,8 milioni); la distanza tra i voti veri e quelli falsi sarebbe di oltre i due milioni: un dato che si ripete fino dalle elezioni del 2012 con Chavez e che continuato con l’elezione di Maduro nel 2013. Ad aumentare la gravità  della situazione vi è il raffronto con il numero di persone che sono nelle famiglie assistite dal regime, una quota di circa 10,8 milioni di possibili elettori; questa grande differenza pare sia dovuta proprio all’ostruzionismo del numero due del partito, in aperto dissenso con Maduro. Il problema del dissenso interno è una questione che Maduro intendeva risolvere con una epurazione dentro il partito, cominciata con l’allontanmento del numero due, colui il quale avrebbe pilotato l’astensione alle elezioni. Il grande numero di mancati votanti rileva come la leadership di Maduro al’interno del partito sia tutt’altro che salda; d’altra parte la condizione economica, sociale ed anche sanitaria del paese ha incrinato il consenso  verso il presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela. Per Maduro un tale livello di opposizione all’interno del suo movimento è un aspetto di novità, che non permette di prevedere come intenderà gestire questo scenario. Una previsone a breve termine potrebbe essere quella di temporeggiare e cercare un accordo con la fazione del numero due; a questo proposito sarà interessante vedere se ci saranno incarichi governativi per questa parte del partito:   in questo caso Maduro potrebbe scegliere di non attuare una pulizia interna, ma ciò potrebbe significare la sua estrema debolezza, segnale che potrebbe lasciare intendere l’avvio del declino del presidente del paese. Un aiuto indiretto potrebbe però arrivare dall'Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, che ha indicato diversi esponenti del partito di Maduro di formare una rete criminale di corruzione, traffico di droga e riciclaggio di denaro. Anche se in questa lista ci sono personaggi vicino a Maduro, come la moglie, la segnalazione americana potrebbe fornire il pretesto per escludere componenti scomodi dal partito. La situazione resta molto grave, perchè evidenzia nel paese una deriva che presenta uno scenario da tutti contro tutti: opposizione divisa e non in grado di fare fronte comune contro il regime, incapace di sfruttare anche le divisioni interne del partito al potere, divisioni che, però, aggravano il quadro generale ed aumentano l’instabilità del paese, già duramente provato da un lungo periodo di crisi economica, che si riflette nella scaristà di generi alimentari e per una grave situazone sanitaria, in un contesto dove la delinquenza è arrivata ad essere insostenibile.

Fonte: http://monitoreinternazionale.blogspot.com/2018/05/venezuela-maduro-isolato.html