Mi avvicino ai tarocchi non sapendone nulla. In verità, li ho sempre visti come un necessario effetto placebo che signore annoiate usavano magari per smaltire una delusione amorosa o perché preoccupate...

Italia postato da damianoseo || 10 anni fa

Mi avvicino ai tarocchi non sapendone nulla. In verità, li ho sempre visti come un necessario effetto placebo che signore annoiate usavano magari per smaltire una delusione amorosa o perché preoccupate per qualcuno di caro.
La mia educazione materialista, quindi, non offriva grandi spazi a questo metodo esplorativo per conoscere il destino.
Almeno fino a quando, non venni a sapere che di nascosto, era mia madre che si dilettava con la cartomanzia e proprio con i tarocchi. Per nulla attratto dal conoscere il mio destino ma incuriosito dal vedere mia mamma in azione, le chiesi un giorno di farmi i tarocchi. Lei rimase sorpresa  conoscendo il mio grado di   scetticismo ma, con la pazienza di una madre, esaudì la mia richiesta.
Mi spiegò quanto conosceva dell’occulta origine di questa forma di divinazione dicendomi che i tarocchi così come sono al giorno d’oggi, arrivano dal lontano medioevo e quindi hanno sorpassato i secoli indenni da novità ed innovazioni ma che la loro origine si perde nella notte dei tempi dove molte teorie li inquadrano sia in Egitto XII secoli prima di Cristo che in Cina. Ha continuato a spiegarmi com’è composto il mazzo di carte e come è suddiviso tra Arcani minori ed Arcani maggiori e le allegorie ad essi imputati.
Ma al di là di qualche spiegazione di base che qualsiasi manuale può offrire, mi ha raccontato del rapporto che lega i tarocchi alla persona che li interpreta dicendomi che è qualcosa che va oltre e al di là di stereotipate informazioni prese come denominatore comune. Le carte, spiegava, sono solo il mezzo che la persona che le fa, deve sentirle in se in una speciale divinazione e predizione che o esiste oppure non può generarsi in alcun modo. Quindi, in buona sostanza, tutto dipende dalla persona che predice a dover sentire quel fluido che poi, attraverso i tarocchi, viene materializzato come ipotesi di un futuro prossimo.
Sempre più confuso ma affascinato da questa spiegazione, mi sottopongo alla consultazione delle carte che, dopo averle mischiate, inizia a mettere sul tavolo.

Quali carte uscirono fuori non posso dirlo e neppure il loro significato. Fatto fu che quanto predetto nel corso di quella prima seduta, si materializzò come di incanto e confermò la bontà delle cose che mi furono predette e delle quali, mia madre non poteva esserne a conoscenza come neppure io.
Da quel giorno, i tarocchi furono per me una sorta di esplorazione alla Indiana Jones e, più che spesso, centrarono le previsioni e, da quel momento in avanti, iniziai a guardare sotto un’altra ottica questa antica arte di previsione. D’altronde, credere a qualcosa può sempre aiutarci a vivere il presente non sempre rosa e quindi male non fa.

Fonte: Tarocchi - Cartomanzia123

Fonte: http://www.cartomanzia123.it/