Sun Tzu: riscoperto il puro testo originale dopo 2.500 anni.
Attualità postato da Maria Luisa Dezi || 10 mesi fa
In occasione della Giornata Internazionale dei Peacekeepers 2023,
giovedì primo giugno l'autore americano Colin I. Thorne ha presentato,
tramite il curatore della casa editrice Layout S.r.l. Edoardo Claudio
Olivieri, il libro «Sun Tzu, The Technology of War» (nell'edizione
italiana «Sun Tzu, La Tecnologia della Guerra»), col supporto di due
tavoli di relatori d'eccellenza, ognuno dei quali ha commentato questo
testo contestualizzandolo nel proprio ambito di competenza, passando
dalle arti all'economia, dalla giurisprudenza alle scienze, dal
giornalismo alla strategia militare, dalla formazione universitaria
alla filologia.
L'incontro è stato abilmente moderato del giornalista Andrea
Sermonti ed è iniziato con la proiezione di un breve filmato nel quale
Colin Thorne ha illustrato accuratamente il perché di questo titolo
innovativo per Sun Tzu, che dal tradizionale L'Arte della Guerra
diventa La Tecnologia della Guerra.
«Sun Tzu non rappresenta un'arte» ha esordito Thorne «Sun Tzu
utilizza, lungo tutta la sua opera, il termine 兵 伐 bingfa. Il
significato di questi caratteri cinesi particolari fornisce un’idea
della vera natura del suo lavoro. 兵Bing significa militare, o cose di
natura militare. 伐 Fa significa leggi, principi, regole e metodi.»
Infine, continua Thorne: «L’uso di 兵 伐 bingfa da parte di Sun Tzu
indica che egli era dell’opinione che ciò che lui aveva codificato
equivalesse ad una tecnologia e, verosimilmente, perfino in una
scienza. Di conseguenza, Sun Tzu rappresenta una tecnologia, vale a
dire un completo corpo di conoscenza».
Il dibattito è poi proseguito con il primo tavolo dei relatori, a
partire da Monica Libinu, giornalista, conduttrice televisiva e
critica di danza, con un intervento che ha messo in risalto
l'imprescindibile ruolo dell'estetica e dell'arte nella creazione di
una civiltà pacifica, a cui ha fatto seguito il docente di Scienze
Naturali prof. Enzo Pennetta, che ha posto l'enfasi sulla cronaca
bellica Ucraina, caratterizzata da una piena violazione della massima
suntzuniana in virtù della quale si «vince senza combattere».
L'economista e autore Antonino Galloni ha quindi carpito
l'attenzione della platea affrontando le tematiche belliche da un
punto di vista di interessi economici, parafrasando Carl Von
Clausewitz e sottolineando che se «la guerra è la continuazione della
politica», allora «l'economia è la continuazione della guerra».
Se da un lato l'avvocato Pierluigi Fettolini ha contestualizzato
Sun Tzu nel moderno scenario di complotti ed inganni legislativi
facendo riferimento alle tecniche della guerra normativa, dall'altro
il giornalista e fondatore di «Dialogue on Democracy» dott. Vas Shenoy
ha calcato la mano sull'elemento dell'inganno quale comun denominatore
delle strategie di controllo politico-militare adottate storicamente
dalle superpotenze. La materia è stata poi affrontata con un'ottica
decisamente diversa dalla professoressa di Diritto Ecclesiastico
Angela Patrizia Tavani, che ha messo in relazione alcune massime di
Sun Tzu con la vita di tutti i giorni, nella quale i fattori laici e
religiosi possono convivere e armonizzarsi.
Il secondo tavolo dei relatori ha avuto inizio con il prestigioso
intervento del Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa
Ammiraglio di Squadra Giacinto Ottaviani, avente come oggetto la
leadership nel complesso contesto del terzo millennio, esaminando in
dettaglio le diverse modalità di leadership adottabili a seconda che
il contesto sia semplice, complicato o complesso, per poi effettuare
una disamina di una case history condotta da ricercatori di Harvard in
una High School di Boston. Tale ricerca analizzava i risultati
ottenuti suddividendo un gruppo di studenti (dalle caratteristiche in
realtà omogenee) in due classi, dichiarando fittiziamente che nella
prima erano stati inseriti i migliori, mentre nella seconda i
peggiori; e ottenendo come risultato a fine anno che la prima classe
si dimostrasse marcatamente migliore della seconda come semplice
conseguenza del fatto che «tutti sapevano che quella classe era
migliore, e questi studenti probabilmente venivano trattati con
maggior riguardo dai rispettivi professori, ottenendo di conseguenza
un incremento del quoziente intellettivo nell’arco di nove mesi; così
come Sun Tzu diceva di trattare i propri uomini come se fossero dei
figli amati, perché solo così i leader sarebbero stati seguiti fin
nelle valli più oscure», e sottolineando quale virtù primaria nella
leadership l’applicazione della «Regola Aurea: tratta gli altri come
vorresti essere trattato tu».
All'intervento dell'Ammiraglio ha fatto seguito quello del
curatore dell'edizione italiana del libro oggetto del convegno E. C.
Olivieri, che ha descritto in dettaglio l'immane lavoro svolto da
Colin Thorne per rendere di nuovo disponibile ai lettori il puro
pensiero originale di Sun Tzu dopo 2.500 anni, parlando poi del suo
susseguente contributo nella creazione della edizione italiana, frutto
di un progetto sviluppato con l'Ing. Luca Boncore e illustrata da
Michele Scaciga.
Il dott. Giampaolo Nicola, Pro Rettore ISFOA, Ambasciatore di
Pace presso la Santa Sede e membro COMSTAT, ha parlato del retaggio di
Sun Tzu nell'attuale formazione universitaria, annunciando l'adozione
de «Sun Tzu, la Tecnologia della Guerra» quale materiale formativo di
riferimento nei corsi di Diritto Internazionale svolti dall'istituto
di istruzione universitaria da lui rappresentato, in assocazione con
la GCU - Global Center University, e accompagnando la platea in un
profondo viaggio religioso che prendeva spunto vuoi dalle encicliche
Pacem in Terris di papa Giovanni XXXIII e Popolorum Progressio di Papa
Paolo VI, vuoi da tematiche citazioni del servo di Dio Aldo Moro e
rammentando l'omelia di Papa Francesco: «in un mondo scoraggiato da
violenza e guerra, la pace vince».
Il convegno si è concluso con i contributi del Presidente del
Parlamento della Legalità Internazionale dott. Nicolò Mannino, con un
intervento emotivo senza precedenti che ha enfatizzato
«l'imprescindibile importanza di essere operatori che testimoniano una
cultura di pace, edificandola e dichiarando all’umanità i diritti che
le garantiscono l’attuazione di una cultura del riscatto, perché ogni
pace nasce da una guerra interiore che abbatte la mentalità dell’odio
e sfocia in un inno alla vita», citando poi il giudice Rosario
Livatino «“quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo
stati credenti, ma credibili”».
A Mannino ha fatto seguito per il gran finale l'Avv. Enrico del
Core, Cassazionista e Dottore di Ricerca in Diritto Privato e Garanzie
Costituzionali, nonché Presidente del Comitato dei Cittadini per i
Diritti Umani, ente di vigilanza e difesa dei Diritti Umani nel campo
della salute mentale; il quale, con un sapiente excursus lungo
molteplici assiomi di Sun Tzu, ha dimostrato inequivocabilmente come
l'auspicio supremo per un legale sia il perseguimento della pace
sociale che rappresenta altresì il trionfo della vera giustizia.
Il convegno è stato arricchito dall’inestimabile contributo
canoro dei cantautori Giulio Nicolosi (con il brano «Voglio») e Nora
Rindi (con il brano «Un Milione di Passi») accompagnati dal
chitarrista Enrico Fornatto, e di Alex Magistri dei GHOST con «Hai una
vita ancora» e «Il mio nome è la dignità»; essi si sono infine esibiti
in un trio canoro sulle note del brano tematico “La guerra di Piero”
di De André, permeando letteralmente tutta la Sala Capitolare con le
loro sublimi voci. Un sentito ringraziamento va allo staff Sheitara
Tafuro e Pascal Lemos.
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