Come sappiamo, la Legge di Stabilità 2016 ha ricevuto il via libera in Senato martedì scorso, iniziando il proprio iter alla Camera dei deputati. Secondo le stime, l’intera manovra dovrebbe tornare...

Riforma del Catasto: ultimi aggiornamenti

Economia postato da Salvatore Segni || 8 anni fa

Come sappiamo, la Legge di Stabilità 2016 ha ricevuto il via libera in Senato martedì scorso, iniziando il proprio iter alla Camera dei deputati. Secondo le stime, l’intera manovra dovrebbe tornare in terza lettura in Senato dopo la seconda metà del mese di dicembre. Il termine per l’invio di emendamenti e proposte di modifica è scaduto il 27 novembre, e, stando alle stime, le proposte giunte in Commissione di Bilancio sono più di 5mila (fonte: LaRepubblica). Secondo l’attuale calendario, le votazioni avranno inizio domenica prossima, 6 dicembre (la settimana successiva la legge potrà già arrivare in aula).

I rilievi dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio indicano che l’abolizione completa della Tasi potrebbe non essere una mossa significativa ai fini redistributivi, porterebbe però 1,5 miliardi di nuovi consumi.

Una delle modifiche approvate dalla Commissione in Bilancio prevede niente più Imu e Tasi sulle unità immobiliari date in comodato d’uso ai figli (o ad altri parenti considerati di primo grado e che rispettino determinate condizioni). Questo è ciò che ha riferito Federica Chiavaroli (Ap), una delle relatrici del provvedimento. Spiega la Chiavaroli, che vorrebbe estendere l’esenzione da Imu e Tasi anche ai proprietari di una seconda casa data in comodato d’uso a figli o genitori, che stando al dato Istat(Fonte: il Sole24Ore), più dell’8% degli italiani ha l’abitazione in comodato d’uso gratuito da un proprio familiare. Sarebbe stata discussa, in Commissione Bilancio, anche la possibilità di fornire uno sconto del 25% sull’Imu per coloro i quali affittano la seconda casa a canone concordato.

Tutte misure volte ad alleggerire il gravame fiscale sui contribuenti, a facilitare il calcolo della propria visura catastale: risultano provvidenziali tali provvedimenti, soprattutto dopo le ripetute polemiche in merito alla riforma del catasto. È stato calcolato, infatti, che la rivalutazione delle rendite catastali voluta dalla riforma (che potrebbe diventare completamente operativa per il 2018) possa far aumentare, quasi triplicare, oltre al valore, anche le imposte sulla prima casa. Aggiornamenti e bilanci nei mesi scorsi davano l’allarme: aumenti record con picchi spaventosi a Roma (+200%) e Milano (+150%).

L’aggiornamento delle rendite (per informazioni, consultare questo sito dovrà essere basato su nuovi parametri, riuniti in un nuovo algoritmo di calcolo, responsabile dell’aumento della base imponibile per Imu e Tasi. Le perplessità e l’accoglienza non proprio positiva della riforma non ha però completamente arrestato il suo procedere. Dai primi di novembre, infatti, tutte le visure catastali hanno subito la prima grande modifica prevista dalla riforma: l’indicazione in metri quadrati della superficie dell’immobile.

Metri quadrati al posto dei vani per giungere ad una maggiore uniformità dei dati e ad una maggiore chiarezza dei prezzi di mercato, che devono tener conto anche dell’anno di costruzione dell’immobile e del suo stato di conservazione complessivo. Fino all’introduzione definitiva della Riforma del Catasto, tuttavia, il calcolo della Rendita catastale sarà ancora basato sull’unità di misura dei vani, effettuando una semplice visura catastale.

L’Agenzia delle Entrate, chiamata in causa, si difende facendo presente che il principio di semplificazione è sempre a vantaggio del contribuente. Ancora non è chiaro in che modo questa semplificazione potrà mantenere l’invarianza del gettito fiscale, anche perché la paura di una “rigidità di bilancio” sembra essere dietro l’angolo: sia a causa dell’introduzione della Local Tax e della Riforma del Catasto che a causa del delicato passaggio, per i Comuni, ai trasferimenti statali.