La correzione di una eventuale intolleranza può influire in senso positivo sui sintomi propri di una allergia.

Alimentazione postato da imgepBio || 12 anni fa

 

In primavera, più intesa in senso climatico che in senso astronomico, il cambio della temperatura e delle condizioni meteorologiche favorisce la fioritura delle specie vegetali con la comparsa di allergie.

Chi ha allergie agli acari, agli animali domestici sperimenta sintomi come il bruciore agli occhi, la lacrimazione, l’irritazione del naso, le difficoltà respiratorie, i pruriti della pelle con una frequenza importante durante tutto l’anno in funzione del contatto ed in modo indipendente dalle “condizioni ambientali”. Chi ha allergie ai diversi cibi sperimenta questi sintomi dopo averli mangiati e ne è libero se li evita. Chi ha allergie ai vegetali sperimenta questi sintomi indipendentemente dalla propria volontà in periodi diversi dell’anno in funzione della fioritura e dell’impollinazione e non può evitarlo se non cercando di fuggire quegli ambienti con specie che gli procurano i sintomi in assoluto o per i periodi più difficili dell’anno.

Il ricorso agli antistaminici diventa quasi una necessità per poter affrontare la giornata.

È proprio l’istamina il mediatore di questi fenomeni: contenuta all’interno di alcune cellule del nostro corpo, gli eosinofili e i mastociti, la presenza di un allergene (ciò che causa l’allergia) attraverso l’interazione con il sistema immunitario (IgE, una classe di anticorpi) ne determina la liberazione causando i sintomi tipici. Il fenomeno è rapido. Rapida la comparsa dei sintomi dopo il contatto con l’allergene; rapida la scomparsa dei sintomi se trattati con antistaminici o se viene allontanato l’allergene.

I sintomi delle intolleranze hanno caratteristiche diverse, sembrano quasi manifestarsi dopo una sorta di accumulo ed essere più cronici ovvero lenti sia a comparire sia a scomparire.

Tipicamente definite come intolleranza alimentari poiché la prima evidenza di “irritazione del corpo” è a livello gastrointestinale in alcuni casi i sintomi delle intolleranze possono riguardare la pelle con pruriti difficilmente trattabili o il sistema respiratorio con sintomi di irritazione aspecifici. Si è ipotizzato che il meccanismo attraverso cui si verificano questi fenomeni sia una alterazione dei globuli bianchi nella loro struttura con una membrana che diventa più permeabile potendo rilasciare il contenuto delle vescicole tra cui potrebbe esserci l’istamina ma anche una serie di mediatori, le citochine, che possono avere un effetto favorente l’infiammazione.

Allergie ed intolleranze hanno perciò due meccanismi diversi, ben spiegato per la prima ed ipotizzato per la seconda, con la caratteristica però di avere, così ci viene suggerito, una via comune di molecole e meccanismi implicati nella generazione di una “irritazione” dell’organismo.

Il passaggio tra la primavera e l’estate è anche il momento in cui sulla tavola cominciano a ricomparire in maniera importante frutta e verdura due elementi che oltre potenziali allergeni sono anche potenziali fattori capaci di causare intolleranza.

Si tratta perciò di un periodo in cui i fenomeni di intolleranza potrebbero avere un significato clinico nel contribuire alla sintomatologia irritativa propria delle allergie.

Questo non significa che il controllo di una intolleranza sia lo stesso da attuare per una allergia o che il trattamento dell’intolleranza risolva il problema allergico ma piuttosto che una attenzione e una correzione di una eventuale intolleranza possa influire in senso positivo sui sintomi propri di una allergia.

Fonte: http://www.imgep.com/default.asp?Pag=primaveraallergiestampa