Donne al volante pericolo costante? Assolutamente falso, ma nonostante questo le auto intestate al gentil sesso sono ancora poche.

Poche le auto intestate alle donne

Economia postato da Andrea Polo || 6 anni fa

Davvero le donne cusano più incidenti degli uomini quando guidano? Assolutamente no e a dirlo non sono le dirette interessate, ma i numeri delle statistiche delle denunce presentate alle compagnie di assicurazione. 

Gli incidenti causati da automobiliste sono molti meno di quelli con responsabilità maschile, ma nonostante questo e sebbene rappresentino quasi il 51,5% della popolazione residente in Italia, sono intestati a donne solo il 46,12% dei veicoli circolanti in Italia. A stabilirlo è una elaborazione svolta da Facile.it (https://www.facile.it/assicurazioni-auto.html) che ha evidenziato anche come, in alcune regioni, la presenza di donne proprietarie di automobili sia decisamente maggiore.

Le regioni con maggiori percentuali di donne al volante

Fra le 20 regioni italiane il primato di quella con la maggiore percentuale di veicoli intestati a donne spetta alla Valle d’Aosta dove quasi 6 auto su 10 sono di proprietà femminile (58,10%). A seguire si trova l’Umbria (53,11%) che precede il Friuli Venezia Giulia (51,15%) ed il Lazio (51,06%). Situazione di pressoché assoluta parità fra uomini e donne, perlomeno in termini di proprietà dell’auto, nelle Marche (50,92% la percentuale dei veicoli intestati ad esponenti del gentil sesso), in Toscana (50,43%) e in Emilia Romagna (50,41%).

Le proporzioni si capovolgono e fanno diventare minoranza le donne a partire dal Veneto (48,32%) per arrivare addirittura sotto al 40% in Campania (39,55%) e in Puglia (36,09%).

Le differenze nell’ RC auto

Fino a non troppo tempo fa, tra i parametri considerati dalle compagnie per calcolare i premi dell’RC auto rientrava anche il sesso dell’intestatario della polizza, elemento che, contrariamente a quello che si potrebbe ritenere, favoriva le donne, almeno fino ad una certa età.

Statistiche ufficiali, in uso fino quando nel dicembre del 2012 la Corte di Giustizia Europea dichiarò inapplicabile questo genere di differenziazione, dimostravano come le neopatentate fossero molto più prudenti dei loro colleghi uomini e, rispetto a loro, causassero il 25% di incidenti in meno fino a che avevano 19 anni.

Con l’andare del tempo, però, questa differenza si riduceva, passando già al 9% fra i 30 ed i 33 anni della conducente e invertendo la proporzione una volta che la titolare di polizza aveva superato i 40 anni.  

 

Dagli “anta” le donne denunciavano più incidenti dei loro coetanei di sesso maschile, ma spesso in realtà spettava a loro, titolari del contratto di assicurazione, denunciare il sinistro causato dal figlio che, come avviene in molte famiglie, faceva i suoi primi anni al volante guidando l’auto materna.