Prima o poi nella nostra vita ci si pone davanti un momento di riflessione, in cui tiriamo un po’ le conclusioni di ciò che abbiamo fatto durante quello strano percorso chiamato vita. È questo il momento privilegiato in cui molto spesso si stende un testamento sia esso olografo, segreto o pubblico, non importa, è questo il culmine della nostra riflessione. Ci ritroviamo a dover dare un valore alle persone che ci sono state vicino per tutti questi anni, in un certo modo la redazione di un testamento è una ricompensa nei loro confronti, per averti sopportato per un così lungo tempo. Ma il testamento prevede che si sia una quota che può essere destinata a nostro piacimento a chiunque, certo, anche agli stessi parenti, ma di solito è carino destinarla a ONLUS, enti no profit, associazioni o comunque a organismi che cercano di fare del bene migliorando la vita di persone che sono meno fortunate di noi e che hanno un gran bisogno del nostro aiuto. Un modo per lasciare parte dei nostri beni a queste entità che magari hanno fatto parte della nostra vita o che in ogni caso conosciamo molto bene sono i lasciti testamentari. Ma cosa sono i lasciti testamentari? I lasciti testamentari altro non sono delle donazioni post portem, cioè delle donazioni che avranno validità solamente al nostro avvenuto decesso. Perché scegliere di fare dei lasciti testamentari?I lasciti testamentari non determinano un erede, in questo modo si vanno ad evitare le pesanti tasse che caratterizzano solitamente le eredità. Con i lasciti testamentari ci si può comportare esattamente come con il resto del testamento, si possono quindi lasciare non solamente denaro e beni mobili, ma anche beni immobili che possono essere molto utili a chi riceve la donazione.

Le Quote Testamentarie da Rispettare

È importante quando si redige un testamento ricordare molto bene che si sta compiendo un atto legale che è in modo molto dettagliato normato dalla legge italiana. Per tutelare gli eredi lo Stato italiano ha stabilito alcune quote che devono essere rispettate per forza, altrimenti si può rischiare l’annullamento del testamento o l’impugnazione da parte degli eredi che non sono soddisfatti della ripartizione delle quote. Per esempio se si hanno un coniuge e un figlio non si può lasciare tutto al figlio e nulla al coniuge, almeno un terzo del patrimonio va lasciato al coniuge, così stabilisce la legge italiana.