Ossido di etilene, richiamata crostata alla marmellata Sono ormai decine i prodotti ritirati dal Ministero della salute in Italia, e da altre autorità sanitarie nel resto d’Europa. Un’emergenza se...

Ossido di etilene, richiamata crostata alla marmellata

Attualità postato da dagata || 2 anni fa

Ossido di etilene, richiamata crostata alla marmellata Sono ormai decine i prodotti ritirati dal Ministero della salute in Italia, e da altre autorità sanitarie nel resto d’Europa. Un’emergenza senza fine, quella dell’ossido di etilene, il fumigante cancerogeno e genotossico al centro di ritiri dal mercato in tutto il mondo da diversi mesi. Dopo aver sconvolto il mercato dei prodotti da forno, dei dolciumi e di molti altri alimenti contenenti sesamo trovato contaminato e proveniente soprattutto dall’India, le autorità europee pensavano forse di aver risolto il problema. E invece la vicenda, tra ritardi e rincorse alla presenza del pesticida, si è allargata ad altre materie prime e ad altri ingredienti come l’E410, la farina di semi di carrube. Come questa volta ha coinvolto anche il richiamo precauzionale di diversi lotti di crostate alla marmellata di albicocche a marchio Fernanda Bandecchi L’Eccellenza della Tradizione, per la “presenza di ossido di etilene in un ingrediente (passata di albicocca)”. Il prodotto in questione appartiene ai lotti 102319 con scadenza 11/08/2021, 102324 con scadenza 15/08/2021, 102326 con scadenza 18/08/2021, 102332 con scadenza 25/08/2021, 102337 con scadenza 29/08/2021, 102338 con scadenza 01/08/2021, 102340 c0n scadenza 04/09/2021, e 102341 con scadenza 05/09/2021. Le crostate richiamate sono state prodotte dal Panificio Bandecchi Fernanda di Fiaschi Alessandro & C. Snc, nello stabilimento di via Francesca 313, a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa. L’azienda fa sapere che il prodotto è venduto esclusivamente presso il proprio punto vendita. Il richiamo di tutti i prodotti contenenti farina di semi di carrube contenenti ossido di etilene, anche in quantità minime, è stato deciso dalla Commissione europea, in ottemperanza al principio di precauzione. Ad oggi si contano poco più di 60 prodotti interessati tra bevande, burger e sostituti vegetali della panna da cucina, yogurt, prodotti senza glutine, integratori alimentari, sughi, pasticceria, gelati e sorbetti. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda ai consumatori che avessero acquistato il prodotto sopra indicato a non utilizzarlo e a restituirlo al punto vendita per il rimborso.