Ripartiamo dalla promessa di passare dai vani catastali ai metri quadrati che il Governo ha fatto ormai diversi mesi fa; uno dei punti nodali della tanto agognata riforma del catasto fabbricati e t...

Local Tax e novità sulla riforma del catasto

Economia postato da Salvatore Segni || 8 anni fa

Ripartiamo dalla promessa di passare dai vani catastali ai metri quadrati che il Governo ha fatto ormai diversi mesi fa; uno dei punti nodali della tanto agognata riforma del catasto fabbricati e terreni, che doveva vedere la luce già da molto tempo. La riforma degli estimi è stata purtroppo accantonata, troppi dubbi: sarà possibile bilanciare la nuova imposta comunale sugli immobili, che sarà probabilmente varata dopo la local tax, con tasse come l’IMU, o la Tasi? Infatti la legge delega dovrebbe prevedere che il nuovo catasto mantenga l’invarianza di gettito e che quindi l’applicazione di rendite ricalcolate su nuove basi non faccia salire il peso delle imposte sulla prima casa. Sfortunatamente, i calcoli dell’Agenzia delle Entrate e del Fisco hanno mostrato un innalzamento delle rendite catastali alquanto preoccupante, che avrebbe un conseguente e rovinoso impatto su Imu e Tasi. Stando al Fisco, con l’introduzione del nuovo catasto sarebbero destinate ad innalzarsi le rendite degli immobili di classe A3 e A4 (immobili popolari e civili) site in centri storici di grandi città come Napoli, Venezia o Roma. Per la sola capitale si è parlato di incrementi del gettito fiscale fino a dieci volte maggiori rispetto alla media attuale.

 

Intanto, dal 9 novembre 2015 i metri quadrati in visura catastale online sono divenuti una realtà, ma senza che il parametro vada ancora ad influenzare quello della rendita. La novità ha interessato le unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria, provviste di planimetria e facenti parte dei gruppi A (abitazioni ed uffici), B (uffici pubblici, ospedali, scuole ecc), e C (cantine e cantinati, box auto, laboratori, magazzini e negozi). Per ciascuna di queste unità ora i metri quadrati sono indicati in visura catastale on line, come previsto dall’allegato C del DPR 138/1998. L’applicazione più incisiva di questo procedimento è senza dubbio l’indicazione dei metri quadrati ai fini Tari, che però va a calcolarsi al netto di balconi, terrazze ed altre aree scoperte.

L’indicazione, come già detto, non va ad intaccare la consistenza catastale e la rendita vera e propria, ma permette ugualmente di fare numerose stime e deduzioni. Il numero dei vani per case e uffici continuerà ad essere il parametro principale per la determinazione dell’IMU, della Tasi e dell’imposta di registro sulle vendite, nonché del reddito fondiario degli immobili non locati, di contro, la metratura in visura permetterà ai cittadini (per ora) di confrontare il proprio dato con la base imponibile della (sola) Tasi.

Un altro dei procedimenti avviati dall’Agenzia delle Entrate negli ultimi mesi è l’attivazione e l’implementazione di tutta una serie di procedure telematiche, volte contemporaneamente a snellire la mole di incarichi di competenza dell’Agenzia, e a semplificare il processo di accesso, correzione ed immissione dei dati per i contribuenti. Per permettere agli interessati di interagire in maniera più proficua e diretta con l’Agenzia è stata persino attivata una procedura di auto-correzione dei dati tramite Contact Center. Fatto salvo che il tipo di errore indicato in visura non sia però presente anche sulla planimetria catastale (si tratterebbe in questo caso di tutt’altro che un mero errore di calcolo!). Caso diverso è invece quello di errori provati dalle planimetrie. Può succedere infatti che la planimetria sia assente o obsoleta, in questo caso si rende necessaria l’attivazione di una procedura diversa, leggermente più complicata. È questo il caso della procedura Docfa, un modello che funge da certificazione e che va compilato da un addetto ai lavori (geometra o tecnico rilevatore) e poi presentato all’Agenzia delle Entrate. Tutte procedure e novità che rispecchiano una necessità di trasparenza maggiore per i contribuenti, quindi. Intento supportato anche dalle recenti dichiarazioni della direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, in merito al futuro dell’ente e alla sua ferma volontà di effettuare controlli fiscali a tappeto per tutto il corso dell’anno 2016.