Pare che per i nostri politici il tempo sia relativo, personale.

Italia postato da Delirio Preterintenzionale || 11 anni fa

I Padri Fondatori della nostra costituzione dovevano avere un’idea del tempo diversa o comunque inconciliabile con le attuali necessità. Idea del tempo non nel senso della velocità con cui questo scorre, bensì idea del tempo come percezione della quantità dello stesso necessaria per raggiungere un certo risultato e dunque del valore che tale tempo ha.
La cosa grave è che anche gli odierni attori politici hanno un’idea di tempo diversa dall’attuale necessità e, tanto per non farsi mancare nulla, questa percezione presenta sensibili differenze pure fra loro stessi. La dimostrazione sta nel tempo che comportano le posizioni politiche che questi personaggi stanno assumendo e nel modo in cui lo hanno impiegato fino ad oggi.
I saggi, infatti, hanno dagli 8 ai 10 giorni, a dire il vero ormai più 8 che 10, per fare quello che a Bersani non è riuscito in 5, ovvero durante le sue consultazioni, Bersani che a sua volta si è messo ad aspettare, beato lui, adesso che è arrivato a tanto così dal coronare il sogno di una vita prima di rinunciarci dovranno strappargli il mandato con le pinze, perciò attende il 18 aprile, ovvero tra 14 giorni, quando si inizierà a votare per il Presidente della Repubblica, per il quale però non si hanno tempi certi visto che dipende dall’esito delle votazioni e sarà indispensabile un’intesa tra le parti, e ce ne vorrà per convincere o aggirare Berlusconi, che fa il conto alla rovescia per quando si potrà votare, lui vorrebbe giugno, ovvero tra 57 giorni, ma non deve essere colpa sua, e ce ne vorrà anche per avere l’appoggio di Grillo che il tempo non ce l’ha in programma e dunque per lui non è una variabile, o ancora Monti, che non dice più nulla, tapino, il suo 25% è finito in astensione, e a logica dunque il suo tempo sarebbe finito, eppure è ancora lì che fa il premier, mica cazzi, e allora?, e allora ci pensa Renzi!, che dice che di tempo non ce n’è più, ma com’è possibile se il suo segretario Bersani aspetta?, eppure Renzi vorrebbe sciogliere le camere e votare, ma c’è il semestre bianco, 180 giorni in cui il Presidente della Repubblica si dedica solo al trasloco, spiacenti, ancora i Padri Fondatori e il loro senso del tempo così snob, ancora questo benedetto 18 aprile e la sua votazione, 14 giorni o chissà, vabbè, con ordine, i saggi aprano i sussidiari e ci diano indicazioni, che mitighino le posizioni, sinergia per dio!, e poi eleggiamo il Presidente, già il 18 aprile, aspetta, chi devo aspettare?, no: aspetta nel senso di fermi un attimo, con che maggioranza voti?, ma col PD, e poi?, Grillo, ma va, Berlusconi?, lui vuole il voto, tra massimo 57 giorni, allora c’è tempo, oddio lo spread!, sssssch! chi ha detto spread?, io, no, tu, sì, lui! chi?, il tedesco!, va bene: niente Presidente, come? Napolitano altri 180 giorni, esatto, che Renzi ha fretta, voto subito!, o col PdL, macché è solo metà del patito perché Bersani aspetta, quindi ha tempo?, no!, allora Presidente subito, dopo i saggi, anzi, i saggi Presidenti!, in dieci!, dove cazzo è Grillo?, parlamento, votazione, ci sono: Bonino!, votano tutti, tutti chi?, no: la Chiesa!, come si fa?, bicamerale, spread, costituzione, incarico, elezioni, tre civette sul comò, sasso, carta, forbice, aaaaaaaaaaah!!!

Basta, per favore. Si è votato il 25 febbraio, oggi è il 4 marzo, sono passati 38 giorni e questo è un dato di fatto.
Quel che è peggio è che questi 38 giorni, più di un decimo di un anno, sono stati riempiti di nulla. Non un governo, non un Presidente della Repubblica, ma neppure un mezzo incarico con qualche possibilità o che le commissioni parlamentari siano partite. Niente, 38 giorni per niente.

Fonte: http://www.deliriopreterintenzionale.it/