LA PILLOLA UTILE CONTRO LA DEMENZA - La pillola contraccettiva potrebbe aiutare le donne a prevenire episodi di demenza senile negli anni successivi all’interruzione dell’utilizzo dell’anticoncezionale. Questo il risultato di un nuovo studio proveniente dall’America e pubblicato sul Journal of Women’s Health. Le donne intervistate, di circa cinquant’anni di età, che hanno assunto il farmaco quando erano più giovani hanno eseguito con maggiore successo i test sulla memoria rispetto alle donne che non avevano mai preso la pillola. Secondo gli esperti, l’estrogeno, ormone chiave della pillola, impedirebbe l’indurimento delle arterie in modo da aumentare l’afflusso di sangue al cervello, evitando così di contrarre la malattia.

TEST MIGLIORI A SEGUITO DELL’ANTICONCEZIONALE - Gli scienziati americani hanno analizzato le risposte alle interviste di 261 donne, di un’età compresa tra i 40 e i 65 anni, per studiare il loro stato di salute. Le partecipanti alla ricerca sono state sottoposte ad una serie di test sulla loro memoria, tra cui, ad esempio, ricordare i nomi di certi oggetti oppure elencare il maggior numero di parole possibili su un determinato soggetto. I ricercatori dell’Università del Wisconsin hanno scoperto che le donne che avevano assunto la pillola presentavano risultati significativamente migliori in determinati test. Inoltre, gli scienziati hanno potuto constatare che maggiore è stato il tempo di assunzione della pillola e più alti sono stati i punteggi ai test.

ESTROGENI AIUTANO IL CERVELLO - Gli esperti credono che gli estrogeni, gli ormoni principali della pillola, aiutano a mantenere la funzione del cervello in due modi. Da una parte impediscono alle arterie di bloccarsi mantenendo un flusso costante di sangue al cervello. Dall’altra parte favoriscono la crescita di alcune cellule del cervello e del midollo spinale. La ricercatrice Kelly Egan, a capo dello studio, afferma: “La nostra analisi ha indicato che l’uso dei contraccettivi ormonali può avere un’effetto di protezione cognitiva anche diversi anni dopo l’interruzione dell’assunzione della pillola. Questo si verifica maggiormente nei soggetti che hanno assunto l’anticoncezionale per un periodo di tempo più lungo”.