L’analisi del capello è un valido alleato delle famiglie nella lotta alle tossicodipendenze.

La lotta alla tossicodipendenza e l'analisi del capello

Salute e Benessere postato da emanuele bazec || 9 anni fa

L’analisi del capello è un valido alleato delle famiglie nella lotta alle tossicodipendenze.

Quando si parla di tossicodipendenze, è difficile sopravvalutare l’importanza della prevenzione. La droga è un problema molto serio, che in breve tempo può portare alla distruzione di una persona e dei suoi familiari.

Maggior è la permanenza dei soggetti nel mondo della droga, più è difficile aiutarli ad uscirne; è quindi di fondamentale importanza capire il prima possibile se qualcuno dei nostri cari ha un problema simile.

Dagli ultimi dati diffusi dal CNR, risulta che, tra i giovani, sia aumentato il consumo abituale. Lo spinello è entrato a far parte della quotidianità di molti adolescenti, segno di una certa disattenzione da parte delle istituzioni e delle famiglie. 

Se la scuola può esercitare un importante influenza educativa, trasmettendo ai ragazzi valori e modelli corretti, le famiglie hanno l’importante compito di monitorare i giovani, stando attente ad ogni segnale di un possibile problema.

Un importante strumento a disposizione dei genitori è l’esame anti droga, in particolare l’analisi del capello. Molti pensano che questi esami siano riservati alle forze dell’ordine, oppure alle squadre sportive, interessate ad impedire l’uso del doping. 

Anche le famiglie, invece, hanno la possibilità di rivolgersi ad un laboratorio specializzato per chiedere un esame anti droga. L’analisi del capello è un tipo di esame estremamente efficace ai fini della prevenzione. 

Mentre l’esame del sangue o dell’urina può identificare la presenza di sostanze stupefacenti fino a qualche ora dopo l’assunzione, grazie all’esame dei capelli è possibile risalire anche a mesi prima. Il capello, infatti, cresce lentamente (circa un centimetro al mese) e in esso sono sedimentate le tracce delle sostanze che il corpo ha assunto.

Basta un piccolo campione per tornare “indietro nel tempo”. L’uso di droghe non può essere nascosto da tinte o lavaggi.

Giulia, 54 anni, racconta la sua esperienza. “Mio figlio di 15 anni, da qualche mese era un po’ strano. All’inizio non volevo credere che avesse problemi di droga, ma una mia amica mi ha convinto a fargli fare l’analisi del capello. Così ho scoperto che aveva iniziato a fumare marijuana. Fu un momento difficile ma riuscimmo ad affrontare il problema assieme. Ora siamo una famiglia felice”.