La chiusura del Passo del Brennero
Basta conoscere un poco la linea di confine che ci separa dall’Austria per capire che l’intenzione del governo Austrico di chiudere, se il flusso dei migranti superasse un certo limite, il Passo del Brennero non risolverebbe il lro problema ma, certamente provocherebbe gravi danni alla nostra economia.
La linea di confine con l’Austria
Gli austrici, nell’ipotesi che volessero realisticamente controllare il flusso di migranti dal nostro al loro paese, non potranno limitarsi a bloccare il Passo del Brennero, poiché ci sono ben cinque vie per passare la linea di confine; se è vero che il Passo del Brennero rappresenta la via più diretta per entrare nell’Europa centrale, non bisogna dimenticare che i migranti hanno già dimostrato di essere pronti a qualunque sacrificio pur di raggiungere il loro scopo. Le possibilità, seguendo il confine da Est verso Ovest sono:
- il Valico di Coccau sull’autostrada A23 a pochi chilometri da Tarvisio.
- Il confine sulla strada statale 52 bis in territorio poco coinvolto dal punto di vista turistico.
- Il confine di Prato alla Drava a ridosso di Dobbiaco, San Candido e Sesto località a forte vocazione turistica sia estiva che invernale.
- Il confine nelle vicinanze del lago di Anterselva frequentato in estate da turisti in villeggiatura nella Val Pusteria.
- Il Passo del Brennero la cui chiusura che, oltre a incidere anche in questo caso su località montane di grande richiamo sia estivo che invernale (Vipiteno, e Colle Isarco), provocherebbe enormi problemi di traffico sia commerciale che turistico.
- Il confine sulla statale 40 nei pressi di Resia
È quindi pensabile che, se gli austriaci si limiteranno a bloccare parzialmente o totalmente il Brennero, il loro obbiettivo sarà quello di danneggiare l’Italia, altrimenti dovrebbero chiudere anche gli altri punti di confine e in particolare quello di Tarvisio.
I danni economici provocati dalla chiusura del Passo del Brennero
Le dichiarazioni di Alfano (non ci faremo spaventare da una pensilina) e di Renzi (l’Austria dimostra di essere fuori del tempo) dimostrano che le nostre autorità stanno sottovalutando o nascondendoci i gravissimi danni che subirebbe la nostra economia. Oltre al già citato impedimento al traffico commerciale con ripercussioni sui costi delle nostre aziende esportatrici, pensate cosa succederebbe al nostro turismo in aree come il lago di Garda e la riviera romagnola. I turisti provenienti dall’Europa Centrale e in particolare quelli tedeschi non sceglieranno più queste località per loro di forte richiamo, per non subire gli enormi problemi di traffico che la chiusura anche parziale del Brennero provocherà specie nel periodo estivo.