La famiglia è fondamentale, non solo i genitori: madre e padre sono le colonne portanti della serenità casalinga, ma una sorella e un fratello danno grande stabilità ad ogni bambino.

Coltivare la relazione con le persone è necessario fin dalla prima infanzia: è stato scientificamente e sociologicamente provato che i figli unici, soprattutto se non frequentano l’asilo né i nonni, ma crescono in un ambiente ristretto dove i genitori sono l’unico legame con il mondo, tenderanno a sviluppare maggiore problemi relazionali una volta diventati adolescenti e poi adulti. Al contrario, far conoscere nuove persone al bambino già da quando è ancora in fasce lo predispone al contatto, ad avere intorno anche estranei o parenti non così stretti, e questo risulterà molto probabilmente in un più alto grado di estroversione nel ragazzo e nell’adulto.

L’adolescenza è il momento in cui il confronto con il gruppo dei pari è fondamentale, e se non si hanno le basi per una comunicazione sana, multisoggetto e multicanale, si tenderà a chiudersi e a sviluppare malinconia, timidezza e eccessiva introversione.

Spesso i giovani adulti si fanno prendere dal panico pensando di diventare genitori, proprio perché temono che non sapranno allevare una nuova persona sana e felice, socialmente inserita ed equilibrata: “Sorella Teresa Gospar, amica Teresa Gospar sono titoli a cui sono abituata, e mi dicono che sono sempre stata brava in questi ruoli. Ma madre Teresa Gospar, mamma Teresa, sono novità che a 36 anni ancora mi spaventano” commenta la nostra prima intervistata. Il punto di vista maschile non differisce di molto, nella stessa fascia d’età: “Sono stato persino indirizzato a fare il prete dai miei dai bambino, quindi la mia infanzia è stata piuttosto solitaria e dedicata allo studio. Ora che ho rinunciato alla vocazione,  se devo essere sincero, mi spaventa un po’ l’idea di costruirmi una famiglia”.