I pericoli di guerra avanzano con le manovre NATO. Ci vuole la mobilitazione di massa!
Italia postato da piattaformacomunista || 9 anni fa
I pericoli di guerra avanzano con le manovre
NATO. Ci vuole la mobilitazione di massa!
Di fronte ad una situazione sempre più difficile per il regime golpista di Kiev,
la NATO - strumento di guerra e di terrore dell’imperialismo occidentale diretto dagli USA - ha
svolto nei giorni scorsi una “esercitazione militare” su larga scala.
Essa è consistita nel dispiegamento di una forza d’attacco mobile con migliaia di soldati,
centinaia di aerei da combattimento, navi da guerra, carri armati, missili e cannoni, vicino alle
frontiere della Russia imperialista di Putin. Anche le truppe d’assalto del decadente imperialismo
italiano ne hanno fatto parte.
Stavolta non c’è alcuna mascheratura “umanitaria”. Il carattere provocatorio, offensivo e i fini
bellici dell’operazione – l’accerchiamento e l’aumento della pressione politico-economico-militare
sulla Russia - sono evidenti. A questa prima “esercitazione” ne seguiranno altre, più ampie.
Inoltre, al summit in Galles, la NATO si è dotata di nuovo piano di “prontezza operativa” e ha
creato una forza di reazione rapida di 4 mila tra soldati e forze speciali, la sua "punta di lancia"
permanente nell’est europeo.
In quale scenario si inseriscono queste minacciose decisioni che danno un’altra spinta alla
tendenza alla guerra?
L’Ucraina e i paesi baltici sono oggi il terreno di scontro di appetiti e interessi imperialisti, data
la loro posizione geografica, le risorse presenti sui loro territori e le vie di transito energetiche dalla
Russia all'UE.
La ricerca di una via di uscita dalla attuale crisi economica, ha inasprito la contesa fra potenze e
monopoli imperialisti, che cercano di impossessarsi dei principali centri per l’energia e le materie
prime, della forza-lavoro a prezzi stracciati e dei mercati di sbocco, mirando a una nuova
ripartizione del mondo e delle sfere di influenza con tutti i mezzi, militari e non, a loro disposizione.
Sulla base dell’inasprimento delle contraddizioni di un sistema agonizzante, si genera il pericolo
di un’escalation che può portare allo scontro diretto tra potenze imperialiste: un massacro in cui i
popoli, dopo essere stati divisi e avvelenati dalla propaganda sciovinista, verranno usati come carne
da macello.
I golpisti, i reazionari, i fascisti ucraini evocano una “grande guerra”. Il segretario della NATO e
“Lady Pesc” (il ministro PD Mogherini) non la escludono. Ma chi aspetta una formale dichiarazione
per l’avvio delle ostilità si sbaglia. La guerra moderna inizia perché le sue premesse e condizioni
sono sviluppate prima. Basta guardare ai conflitti in corso (Afghanistan, Iraq, Palestina, Libia, Siria,
Mali, Nigeria, etc.), al riarmo delle grandi potenze, ai preparativi di nuovi attacchi militari, alla
propaganda militarista dei media, per capire come sta procedendo la politica di depredamento e di
oppressione, la lotta per togliere di mezzo i propri concorrenti, che portano inevitabilmente a
collisioni maggiori fra briganti imperialisti.
Ma chi paga le spese di guerra? Come è successo per l'Iraq, l'Afghanistan, la Libia, etc. esse
verranno scaricate sugli operai, sui lavoratori, sui giovani privati di ogni futuro, sulle donne lasciate
senza servizi sociali, attraverso ulteriori tagli ai salari, alle pensioni, ai servizi sociali, alla scuola,
alla sanità, l'aumento delle tasse, etc.
Già ora il governo italiano – vassallo degli USA - deve finanziare i piani di riarmo (es. gli F-35)
e l’accresciuto impegno bellico (il guerrafondaio Obama ha ordinato l’aumento della spesa
militare). Per giunta, assieme alla UE dei banchieri ha regalato al governo golpista di Kiev (che
vede la presenza di ministri dichiaratamente fascisti) 800 milioni di euro e si sta apprestando ad
erogare altri 11 miliardi di euro. A tal fine si preparano nuove manovre di austerità che
impoveriranno ancor più le masse. E se non basteranno? Scatterà il “prelievo forzoso” sui conti
correnti, oppure si chiederà “l’oro alla patria”, come fece il fascismo? Nemmeno è difficile
prevedere su chi verranno riversate le conseguenze delle sanzioni economiche alla Russia: sempre e
solo sui lavoratori!
La guerra imperialista oltre ad aggravare in modo spaventoso la miseria delle masse, determina
la liquidazione dei diritti democratici della classe operaia, restrizioni ai diritti e alle libertà politiche,
la militarizzazione della società per rafforzare la schiavitù del proletariato, dei popoli, delle
nazionalità oppresse.
Di fronte a questa pericolosa situazione la classe operaia e le masse popolari, i sinceri
democratici, gli amanti della pace, della libertà, della natura, devono mobilitarsi uniti per
sconfiggere i disegni guerrafondai e reazionari e aprire una prospettiva di rottura con un sistema in
crisi profonda.
E’ più che mai necessario unirsi in un ampio Fronte popolare e antimperialista contro la guerra,
per la solidarietà, la cooperazione e la pace fra i popoli, che sia basato sull’unità di azione di tutti gli
organismi operai, popolari, studenteschi, etc. che rifiutano la politica di guerra imperialista, che si
oppongono all’offensiva capitalista e alla reazione politica.
Opponiamoci in massa al servile governo Renzi, che coinvolge l’Italia nelle aggressioni
imperialiste con il supporto di tutti i partiti borghesi, col silenzio di un'opposizione sempre più
allineata alle politiche imperialiste e la vergognosa collaborazione dei vertici sindacali riformisti.
Non lasciamoci portare alla rovina dall’oligarchia finanziaria e dai suoi leccapiedi!
Diciamo basta alla politica di guerra della NATO! Esigiamo la cessazione immediata dei
preparativi di guerra, il ritiro immediato di tutte le truppe inviate dagli imperialisti fuori dai
confini nazionali, la drastica riduzione delle spese militari, l’uscita dell’Italia dalla NATO e
dall’UE imperialisti, la cacciata delle basi USA e la fine delle servitù militari.
Esigiamo il blocco di ogni accordo, aiuto economico e vendita di armi al regime di Kiev e a
Israele. Né un uomo né un euro per la guerra imperialista. Il denaro pubblico deve essere
utilizzato per le esigenze dei disoccupati e dei lavoratori, per la scuola, la sanità, il
risanamento ambientale, non per le nefaste imprese di guerra e le spese militari. Via dal
potere i fautori della guerra. Abbasso l'imperialismo e il fascismo, viva la solidarietà tra i
popoli!
Chiamiamo tutte le forze comuniste, rivoluzionarie, ai sinceri democratici, agli amanti della pace
ad unire le forze e realizzare prima possibile una MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO
LA GUERRA IMPERIALISTA su contenuti chiari, per rimettere in movimento le masse.
Rompiamo il clima di passività, di indifferenza, di attesa che fa il gioco dei guerrafondai e dei
loro governi. Mettiamo alle corde gli opportunisti che predicano la sottomissione agli interessi della
borghesia. Nei prossimi giorni sosteniamo la “manifestada natzionale contra a s’ocupatzione
militare” del 13 settembre a Capo Frasca in Sardegna e la manifestazione del 27 settembre a Roma
in appoggio alla lotta dell’eroico popolo palestinese, per sviluppare e unificare la mobilitazione.
E’ necessario approfittare delle difficoltà dei governi borghesi sul terreno della preparazione
della guerra per aprire con la lotta di massa la prospettiva di un radicale rivolgimento politico, per
farla finita con un sistema agonizzante, che sta portando l'umanità alla rovina, ed aprire la strada ad
un nuovo e superiore ordinamento sociale in cui vengano soppresse le cause delle guerre ingiuste e
di rapina, dello sfruttamento e della miseria. Uniamoci, organizziamoci, lottiamo!
10.9.2014
Piattaforma Comunista