Dal Tribunale di Macerata, dove è in corso la causa intentata da Francioni Gianluca contro il comune di Corridonia, il gestore dello stadio Ippodromo "Martini" e la società di atletica leggera N.A.Fanfulla...

Atletica postato da fsgufficiostampa || 10 anni fa

Dal Tribunale di Macerata, dove è in corso la causa intentata da Francioni Gianluca contro il comune di Corridonia, il gestore dello stadio Ippodromo "Martini" e la società di atletica leggera N.A.Fanfulla di Lodi per il risarcimento dei danni subiti, arrivano finalmente dopo quasi tre anni dal fatto le prime clamorose risposte.

E' ad esempio venuto fuori che il Comune di Corridonia non si è costituito in questa fase del processo e sembrerebbe voglia rinunciare a difendersi. Invece secondo il gestore "Comitato corse ippiche Martini", il campione Francioni non era autorizzato all'utilizzo dell'impianto e di fatto poteva definirsi un "abusivo" e che presso quelle strutture avveniva una regolare manutenzione. La società di atletica N.A. Fanfulla di Lodi con cui Francioni all'epoca dei fatti era tesserato, per tutta risposta, chiama in causa il Comune di Corridonia e il gestore dello Stadio, in quanto secondo la società, sarebbero i resposabili della mancata manutenzione della pedana che ha causato l'incidente e sostiene che è stato l'atleta a volersi allenare a Corridonia quando invece la Fanfulla non si è mai interessata delle condizioni in cui il lanciatore si allenava. Purtroppo questo tipo di comportamento nell'atletica leggera è una consuetudine, in quanto i lanciatori sono considerati l'ultima ruota del carro a differenza degli atleti che corrono in pista che vengono trattati con i cosiddetti "guanti bianchi".

Ricordiamo che la vicenda risale all'inverno del 2010 quando Francioni Gianluca, lanciatore di peso corridoniano campione italiano, primatista italiano e 5 volte convocato in nazionale, si stava allenando presso lo stadio "Martini" e a causa del cedimento della pedana di lancio dove stava eseguendo uno dei suoi consueti allenamenti, subiva la rottura del tendine rotuleo del ginocchio destro che lo costrinse ad operarsi per la ricostruzione dello stesso. Bisogna inoltre sottolineare che già in passato le strutture dello stadio subirono numerose segnalazioni fatte dall'atleta per lo stato pietoso in cui versavano e sembra improbabile che regolari lavori di manutenzione siano stati effettuati visto quello che è accaduto.

Il lanciatore 40 enne dal canto suo coglie l'occasione per annunciare di voler chiudere definitivamente con l'atletica agonistica: « Non ho più voglia di gareggiare considerato quello che sta succedendo. Essere definito un abusivo dopo più di 25 anni di carriera che mi hanno visto protagonista di gare in italia e all'estero portando in alto il nome di Corridonia, mi lascia veramente sconcertato, amareggiato e dispiaciuto. E pensare che il costo della ristrutturazione della pedana non esorbitava qualche biglietto da cento euro e tutto questo poteva essere evitato. In ogni caso ho fiducia nella magistratura e sono certo che la giustizia farà sicuramente luce su questa triste vicenda », ha spiegato l'ex primatista italiano, fino al 2010 in forza alla N.A. Fanfulla di Lodi e che nella sua lunga carriera ha vestito le casacche delle più prestigiose ed importanti società di atletica leggera italiane.

A questo punto il prossimo appuntamento in tribunale è fissato per il 22 Novembre 2013 e vedremo quali saranno gli sviluppi.

 

Francioni ufficio stampa       

 

Fonte: http://mediterranews.org/2013/05/corridonia-novita-sul-caso-francioni/