Filippo Puccillo si scopre attore per caso a Lampedusa

Filippo Puccillo si scopre attore per caso a Lampedusa

Cultura e Società postato da DeaMedia1972 || 10 anni fa

 

Filippo Puccillo, si scopre attore un po' per caso, ha solo 9 anni, quando insieme ad i suoi amici si appresta a raccogliere legna per il grande falò di san Bartolo, quando viene notato dal regista Emanuele Crialese. Da li a breve, gli confida che ha intenzione di fare un film e di volerlo come attore lui perché anche se piccolo ed inesperto trova in questo bambino una grande fonte di ispirazione. Nasce così nel 2002 Respiro con Valeria Golino che interpreta la mamma di Filippo, una famiglia di Lampedusa che si proietta in un’isola che si conserva nel passato ma che vuole esplodere nel futuro e nella modernità del mondo. Pucillo cresce, come anche l’amicizia con Crialese, il regista crede in Puccillo e gli propone altri film d’autore come ‘Nuovo Mondo’ dove  si racconta il fenomeno dell’immigrazione degli italiani verso l’Argentina agli inizi del ‘900. Puccillo ormai è maggiorenne e gli viene data un’altra parte da un altro regista emergente Luigi Sardiello, che lo viene a trovare a Lampedusa proponendogli ‘Piede di Dio’ dove Puccillo accanto all’ attore Emilio Solfrizzi interpreta un asso del pallone scoperto per caso e portato nei campi nazionali come campione. Crialese non si dimentica di Puccillo ormai la loro amicizia è diventata stringente e vera, Puccillo vede il regista come un secondo padre, Crialese nel 2011, ispirato sempre da Lampedusa e dai suoi eventi che ridondano in tutto il mondo, scrive  un nuovo film ‘Terraferma’ dove Puccillo interpreta praticamente se stesso, un ragazzo di Lampedusa figlio di pescatori combattuto dalle nuove leggi sull’immigrazione che costringono lui , suo nonno (interpretato da Cuticchio maestro puparo dell’opera dei pupi) a trasgredire le leggi del mare. Nel film troviamo anche Peppe Fiorello che rappresenta quella parte dell’isola che apre le frontiere alla nuova economia, quella più redditizia rispetto alla pesca e cioè il turismo, quel turismo che deve mettere da parte il problema dell’immigrazione e deve solo pensare al divertimento degli ospiti paganti dell’isola.