Siamo a Minervino Murge, un piccolo comune sulle Murge pugliesi. Quest’anno, la popolazione, di circa 9000 abitanti secondo l’Istat, è cresciuta temporaneamente di circa un centinaio di abitanti. S...

Italia postato da thebirdnews || 7 anni fa

Siamo a Minervino Murge, un piccolo comune sulle Murge pugliesi. Quest’anno, la popolazione, di circa 9000 abitanti secondo l’Istat, è cresciuta temporaneamente di circa un centinaio di abitanti. Si tratta degli immigranti accolti nel CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) inaugurato da pochi mesi in una villa del paese. La costruzione che, fino a qualche anno fa, veniva utilizzata come albergo o per le celebrazione di eventi, si trova lungo una strada poco illuminata che porta al santuario. Dietro il grande cancello, si apre una strada che, da un lato e dall’altro, ospita piccole case dove sono stanziati i migranti. Alla fine del viale si trova la costruzione principale dove ci accolgono i responsabili del progetto, Paolo De Gennaro e Ersilia Coppola, del consorzio Matrix, Raffaela AugelloSaif Elabed e altri mediatori del centro. Quello di Minervino è uno dei tanti CAS sparsi per il territorio pugliese che affrontano ogni giorno l’emergenza legata all’arrivo dei migranti.

Il lungo percorso burocratico

Attualmente, il CAS di Minervino accoglie 97 migranti, tutti di sesso maschile, maggiorenni e richiedenti asilo, di differenti religioni e provenienti da diversi Paesi, dalla Guinea al Senegal, dal Mali al Pakistan. Un numero in costante cambiamento, dato che, ad ottobre, il numero iniziale previsto era di 50 persone. Ogni giorno, gli immigranti ricevono un pocket money di 2,50 euro e sono liberi di uscire e di entrare dal centro anche se ogni giorno vengono raccolte le firme e i cancelli vengono aperti e chiusi negli orari prestabiliti.

Fonte: http://thebird.altervista.org/essere-immigrati-nei-cas-pugliesi/