Salute e Benessere postato da Marketingseo11 || 2 anni fa
Come funziona il test sars-cov-2 salivare
Già da un paio di mesi si è dato il via libera all’utilizzo dei test sars-cov-2 farmacia per individuare il
coronavirus, e forse un giorno saranno equiparati al gold
standard cioè i tamponi molecolari
Il test sars-cov-2 salivare ha ricevuto il via libera per rintracciare la malattia da
coronavirus. Alla luce delle ultime evidenze scientifiche, gli studi ritengono che i meno
invasivi test sars-cov-2 saliva siano sufficientemente affidabili, e quindi utilizzabili in
determinate situazioni: in caso non ci sia la possibilità di eseguire un tampone naso-faringeo
o orofaringeo (che rimane al momento il gold standard) o in caso di necessità di test ripetuti
o su bambini, anziani e disabili. Ecco come funzionano, vantaggi e svantaggi.
Quali sono i test disponibili?
Ma di che tipo di test stiamo parlando? Cerchiamo di chiarire le idee a riguardo. Al momento
per quanto riguarda la saliva possono essere eseguiti dei test molecolari, ossia che
ricercano il genoma (rna) virale, oppure test antigenici (cioè che ricercano le proteine del
virus) di laboratorio, ma, in poche parole, non sono test rapidi. In realtà esistono anche test
antigenici rapidi sulla saliva, che tuttavia non sono ancora stati inclusi nell’elenco del HSC
(Health Security Committee) dell’Unione Europea.
“Al momento, il repertorio disponibile di tali test marcati CE-IVD per la matrice salivare è
limitato, ma è in corso di ampliamento”.
Prelievo del campione
I test sui campioni salivari sono assolutamente meno invasivi dei tamponi. Tuttavia la
raccolta corretta del materiale è di fondamentale importanza, scrivono gli esperti del
ministero della salute. “I campioni di saliva possono essere eterogenei (saliva orale, saliva
orofaringea posteriore) e le diverse tecniche e sedi di raccolta possono avere un impatto
sulla sensibilità del metodo. La sensibilità del metodo infatti è cruciale Iinoltre i campioni di
saliva possono essere mucosi e viscosi, questo determina la difficoltà di lavorazione con i
metodi e le attrezzature automatizzate di estrazione dell’rna o di estrazione/amplificazione
esistenti”.
La sensibilità è cruciale
La qualità del campione e la tecnica di raccolta possono influenzare la sensibilità del test,
che dunque risulta variabile. “Una sensibilità maggiore è stata rilevata nella saliva
orofaringea posteriore del primo mattino”, si legge nella circolare ministeriale, “mentre una
sensibilità inferiore è stata osservata con la tecnica del ‘general spitting’ (lo sputo, ndr)”.
Ecco chi può fare il test salivare
Per il momento i test salivari possono essere impiegati quando non c’è disponibilità di
tamponi, oppure in bambini (i dati in età pediatrica sono limitati ma alcuni studi attestano la
sensibilità del test tra il 53 e il 73%), anziani e disabili, o ancora in contesti di screening
ripetuto per motivi professionali. Potrebbero trovare ampio margine di utilizzo nelle scuole.
Il test su campione di saliva può essere eseguito sia su persone sintomatiche
(preferibilmente entro i primi 5 giorni dalla comparsa dei sintomi) sia su persone
asintomatiche o pre-sintomatiche
Fonte: https://www.screenpharma.it/prodotti/autotest-covid-19-saliva/