Etimologicamente parlando, è la “paura della piazza”. In parole più concrete, è la paura per gli spazi aperti, o comunque non familiari.

Medicina e Salute postato da moveup || 8 anni fa

Etimologicamente parlando, è la “paura della piazza”. In parole più concrete, è la paura per gli spazi aperti, o comunque non familiari. L’agorafobia, questo il nome della suddetta paura, consiste proprio in un grave disagio che il soggetto prova ogni qualvolta si trovi in luoghi pubblici, dal momento che teme di non riuscire a controllare la situazione che lo porta a desiderare una via di fuga immediata, verso posti più “sicuri”, più familiari. Trattasi di un disturbo d’ansia a tutti gli effetti e chi ne soffre ha difficoltà ad uscire di casa (per non parlare dei viaggi).

Meglio tenersi alla larga dai supermercati
Quando scriviamo del timore di uscire di casa, non è per esagerazione. Situazioni come l’essere soli fuori dalla propria abitazione, in mezzo alla folla, in un ascensore, in coda in un ufficio postale o al supermercato, il viaggiare in treno, in autobus o anche in automobile da soli, sono tutte “pericolose” per chiunque soffra di agorafobia. In linea generale, l’agorafobico tende a vivere in solitudine, lontano pure dai propri affetti e soprattutto dalle situazioni costrittive (luoghi chiusi e angusti, contesti limitanti la propria libertà).

L’agorafobia può sfociare in attacchi di panico
Data la grande ansia che deriva dalle situazioni appena delineate, non c’è da stupirsi se l’agorafobia venga spesso associata agli attacchi di panico, o crisi d’ansia minore, la cui gravità varia da persona a persona. Tra disagio e continui evitamenti, le attività quotidiane ed il funzionamento socio-lavorativo dell’agorafobico si compromettono inevitabilmente. Inoltre, non è sempre facile individuare il problema, dal momento che il soggetto in questione diviene incapace di affrontare le note situazioni temute senza l’assistenza, il supporto di una persona fidata. Comunque la mettiate, l’agorafobia può essere diagnosticata all’interno del disturbo di panico con agorafobia, o come agorafobia senza disturbo di panico; in quest’ultimo caso le crisi agorafobiche presentano gli stessi sintomi tipici del panico, ma non sono da considerarsi veri e propri attacchi di panico.

Quali sono i sintomi dell’agorafobia?
 In sintesi, i sintomi comuni di qualsiasi agorafobico che si rispetti sono caratterizzati dall’ansia legata al trovarsi in luoghi da cui risulterebbe difficoltoso allontanarsi o in cui non sarebbe facile ricevere soccorso, nel caso dovesse verificarsi un attacco di panico (o crisi d’ansia); dalla solitudine e continui evitamenti di situazioni potenzialmente “pericolose”. È innegabile: chiunque sia affetto da agorafobia, risente del disturbo sotto più punti di vista (sociale, lavorativo, comportamentale) ed è portato a soffrire di iperventilazione, sensazioni di vertigine e disorientamento. Inoltre, il suo affidarsi al costante supporto di una persona fidata, nonché la rinuncia ad importanti opportunità lavorative possono incidere negativamente sull’umore e sulla sua autostima.

Agorafobia: è possibile curarla
Il disturbo dell’agorafobia è un fenomeno abbastanza diffuso e ben noto a clinici e ricercatori, i quali consigliano di non trascurarlo per alcun motivo. Ai fini di un efficace trattamento, la psicoterapia cognitivo- comportamentale risulta essere la soluzione più adatta. In questa sede, paziente e specialista si impegnano attivamente nella comprensione del problema e nella condivisione di più obiettivi terapeutici da raggiungere insieme, passo dopo passo. In particolare, il paziente stesso viene aiutato a prendere coscienza del suo disagio e a liberarsene gradualmente.

Fonte: http://www.apc.it/disturbi-di-panico-e-agorafobia/disturbo-di-panico-agorafobia