Gli acquisti su internet e tramite dispositivi mobile rappresentano una grossa fetta del mercato informatico, tuttavia non sono chiare le norme quando un minore acquista in rete.

Internet postato da Massimino || 9 anni fa

Tutti noi riconosciamo il ruolo di internet e dei dispositivi mobile nella vita quotidiana. Fruire del web è una competenza utile nella vita e non soltanto un hobby o un divertimento. Internet non conosce confini ed è fondamentale per aumentare i nostri orizzonti di significato e di conoscenza. Tuttavia non sempre questo mondo sconfinato è adatto ai giovani e ai minorenni, tanto che tutti i genitori e gli insegnanti, se interrogati su questo argomento, comprendono che un uso sicuro e responsabile della tecnologia, sia un aspetto critico e importante. Già nel 2008, alcuni operatori leader della telefonia mobile in Europa hanno firmato a Bruxelles un accordo sulla protezione dei minori che usano i cellulari.

L'accordo prevedeva, e prevede tutt'oggi, che gli operatori di telefonia mobile si impegnino ad elaborare un codice di autoregolazione. In Italia esistono alcune norme a difesa del minore sul web, ma solo di recente si è intrapreso un percorso legislativo volto a tutelare i diritti dei più giovani anche da un punto di vista etico. Infatti se da un lato la normativa tuteli la persona fisica del minore, quest'ultima non specifica delle regole di comportamento per le aziende che vendono beni e servizi tramite i dispositivi mobile e on-line i cui acquirenti sono minori. Non è infatti tenuto segreto che il segmento giovanile è un mercato che vale molti miliardi e c’è un uso crescente degli smartphone tra gli adolescenti, soprattutto per accedere a internet.

Ma ai giovani online sono offerte le stesse soluzioni di pagamento degli adulti che spesso non sono nelle loro disponibilità. Inoltre, gli operatori commerciali che offrono prodotti e servizi per i più giovani devono affrontare diverse barriere legislative che rendono difficile fare affari in questo segmento di mercato. I maggiori settori sono l’eCommerce e il Gaming online, che sono già adesso enormi e sempre più lo saranno in futuro.

Nel mondo di smartphone e tablet gli acquisti in-app sono una gallina dalle uova d’oro per sviluppatori e publisher. L’app che si trova nel negozio virtuale, spesso è gratuita, ma per sbloccare determinati contenuti o caratteristiche è necessario pagare un contributo una tantum. Nel caso di giochi o di software indirizzato ai minori, questo genere di pratiche sta generando sempre più critiche.

Se lo sviluppatore ha fatto ‘bene’ il suo lavoro, infatti, le finestre di dialogo che servono a sbloccare gli acquisti hanno uno stile grafico coerente con l’interfaccia dell’app, e non confondono il giocatore o il minore, come per esempio è stato fatto per Hay Day oppure per Dragon City, che sfrutta questo meccanismo di acquisti in-app in modo molto intenso. Per cercare di risolvere il problema, nel 2009 è nato Virtual Piggy, che offre a questo mercato online mondiale un servizio di pagamento che si chiama Oink e che tiene conto delle esigenze dei giovani, dei loro genitori, delle aziende e delle società di pagamento.

Anche per le aziende questa mancanza di regolamentazione a portato a problemi di non poco conto. Nel 2013 la Apple ha dovuto risarcire alcuniutenti per 32 milioni e mezzo di dollari. E su invito della stessa compagnia della mela, la Federal Trade Commission potrebbe presto puntare le antenne sull’altro grande operatore del settore: Google. Anche Amazon ha attirato le ire della Federal Trade Commission a causa degli acquisti in-app che gli under 18 possono completare senza autorizzazione.

La compagnia di Jeff Bezos è accusata di aver tenuto maglie troppo larghe in quei meccanismi che dovrebbero servire ai genitori a dare o meno il consenso a determinate spese. Il risultato sono milioni di dollari di acquisti non autorizzati (sui quali Amazon trattiene il 30%) sottratti dai conti in banca di genitori più o meno inconsapevoli delle spese pazze dei figli. Quindi il rapporto tra minori e acquisti in rete, vede ancora una volta una mancanza di regolamentazione e un vuoto normativo che speriamo sia colmato al più presto.

Fonte: http://www.trucchidragoncity.it