Lunedì 8 aprile presso la Sala Consiliare del III Municipio di Roma (Piazza Sempione, 15- dalle ore 18:00 alle ore 20:00) il Gruppo Storia di Grande Come una Città organizza un incontro.

A Grande come una Città Federico Bonadonna e Il modello Roma

Cultura e Società postato da Studioalfa || 5 anni fa

Lunedì 8 aprile presso la Sala Consiliare del III Municipio di Roma (Piazza Sempione, 15- dalle ore 18:00 alle ore 20:00) il Gruppo Storia di Grande Come una Cittàorganizza un incontro dal titolo Il modello Roma: dalla città pubblica alla città del consumo. Le premesse per la nascita delle prime banlieue capitoline. Per l’occasioneFederico Bonadonna ed Enrico Puccini parleranno delle politiche sociali durante le giunte Rutelli/Veltroni/Alemanno Urbanistica e delle periferie romane: dagli anni '30 (Testaccio, Garbatella e Montesacro) ad oggi (Corviale, Laurentino, Vigne Nuove).

Il modello Roma è il sistema di potere che ha governato la Capitale dal 1993 al 2013 con Rutelli, Veltroni e Alemanno (la continuazione del modello con altri mezzi). È stato un concentrato delle peggiori pratiche politico-amministrative degli ultimi 20 anni (il diritto edificatorio, la compensazione urbanistica, l’intangibilità della rendita fondiaria, la mancanza di politiche abitative) fatta in nome di Petroselli. Ma se l’idea di Petroselli era la città pubblica, qui siamo alla città del consumo. Con i fondi di Roma Capitale, del Giubileo e dei Mondiali di nuoto, si poteva fare uscire la città dall’emergenza sociale, invece è stato realizzato il «peggior PRG della storia di Roma» (Renato Nicolini), sono stati aperti 36 centri commerciali nelle nuove periferie polverizzate e realizzati quartieri-dormitorio stile anni’50. Il modello Roma è anche la tolleranza zero della “segregazione amichevole” di 6.000 romani nei “villaggi della solidarietà”; degli sgomberi a raffica di campi, occupazioni e baraccopoli, della gestione dell’omicidio Reggiani nel 2007 quando Veltroni ottiene dal governo un decreto sicurezza scritto da Minniti (che con D’Alema ministro, lavora per un accordo con Gheddafi per bloccare i migranti in Libia) per espellere cittadini comunitari. «Roma era la città più sicura del mondo prima dell’ingresso della Romania nell’Ue», dichiarerà il sindaco. Il modello Roma è anche un vortice scenografico di notti bianche, Nuvole e feste del cinema. Smaltito l’incantesimo collettivo, resteranno una colata di 70 milioni di metri cubi di cemento, le occupazioni di Casa Pound e le periferie abbandonate. Nascita e morte delle grandi periferie pubbliche. Da quando esistono le città vi è un centro e una periferia. I nostri centri urbani hanno subito processi di espansione millenari in cui man mano luoghi periferici sono stati assimilati dalla città divenendo poi centrali. Per parlare della storia recente, ad esempio, i quartieri popolari di Testaccio, Garbatella e Montesacro, che si sviluppano fino agli anni 30 agli estremi lembi della città allora costruita, cinquant’anni dopo il loro completamento, ossia negli anni ottanta, sono interventi perfettamente integrati. La città li ha assimilati ed è andata oltre, in un processo del tutto naturale.

Federico Bonadonna (24 luglio 1966) ha lavorato vent’anni nel settore delle politiche sociali con don Luigi di Liegro, Aldo Morrone e don Mario Picchi. Dal 1997 al 2008 è stato consulente e dirigente del comune di Roma, responsabile dell’organizzazione dei servizi di accoglienza e di inserimento sociale per senza tetto e migranti. In quegli anni ha insegnato in varie università.

Tra il 2008 e il 2017 ha vissuto e lavorato in Libano, Siria, Etiopia, Gibuti e Senegal. Ha scritto Il nome del barbone (DeriveApprodi, 2001) da cui Citto Maselli nel '97 ha tratto il film Civico Zero con Ornella Muti e Massimo Ranieri. Il suo cortometraggio sui senza tetto romani Il Vortice dell’anonimo ha vinto premi ai festival del cinema di Torino e Imola nel 1996. Nel 2010 ha scritto il saggio Occasioni Mancate, nel 2015 il romanzo La cognizione del potere (Castelvecchi) e nel 2018  Hostia, l’innocenza del male (Round Robin) in concorso al Premio Strega 2019 da cui sarà realizzata una serie televisiva.

Enrico Puccini ha svolto attività di didattica e ricerca presso la facoltà di Architettura “Valle Giulia”, La Sapienza di Roma. Dal 2009 al 2013 ha insegnato Progettazione Architettonica ed ha partecipato ad attività di consulenza sul tema dell’housing. Ha collaborato dal 2008 al 2011 alla ricerca PRIN del Miur: “Riqualificazione e aggiornamento del patrimonio di edilizia pubblica.

Linee guida per gli interventi nei quartieri innovativi IACP nell’Italia centromeridionale”, e nello stesso periodo, per Roma Capitale è stato membro del gruppo che ha redatto il “Codice di pratica per la progettazione urbana, architettonica e tecnologica dell’edilizia residenziale pubblica a Roma”, linee guida per la progettazione dei nuovi interventi ancora in uso presso l’Amministrazione Capitolina. Nel 2013 collabora con la prima Giunta Marino, prima in veste di esperto di social housing e in seguito come capo staff all’Assessorato alla Casa e al Lavoro. Ha seguito in quel periodo diversi progetti: dall’istituzione del Buono Casa, alla razionalizzazione del patrimonio pubblico, dall’Agenzia Sociale per gli Affitti fino alla istituzione di un Osservatorio sulla condizione abitativa. Dal 2018 gestisce il blog “Osservatorio Casa Roma” per la divulgazione di dati e analisi sul tema. Ha pubblicato studi, ricerche di settore e monografie fra cui: “Verso una politica della casa: dall’emergenza abitativa romana ad un nuovo modello nazionale” edito da Ediesse. Ha svolto attività di consulenza sul tema casa per la puntata “Poveri noi” di Presa diretta, Rai 3, per il documentario “Habito” dell’Ordine degli Architetti e Pianificatori di Roma e Provincia, e per la rubrica “Approfondimenti” di Rai news24.