Nello stato dell’Oklahoma un prigioniero condannato per omicidio, tuttavia dichiaratosi innocente, è diventato il primo detenuto americano ad essere giustiziato nel 2012.
Nella serata di giovedì 5 gennaio, Gary Roland Welch ha trovato la morte per iniezione letale nel penitenziario di stato.
Nel 1994 era stato condannato alla pena capitale per l’accoltellamento a morte di Robert Dean Hardcastle.
Nell’ultima udienza Welch aveva affermato di aver ucciso Hardcastle soltanto per legittima difesa, e che non si sarebbe pentito del delitto perché Hardcastle aveva iniziato per primo la rissa.
“Per me significava la vita o la morte. Sono vivo soltanto per fortuna,” ha detto Welch. “Non ho mai avuto l’intenzione di ucciderlo. Ma non volevo neanche che fosse lui a uccidere me.”
Tuttavia, il tribunale della libertà dell’Oklahoma che si occupa della grazia ha strettamente negato la clemenza.
Welch è diventato la 1.278ma persona ad essere giustiziata da quando, nel 1976 è stata reintrodotta negli Stati Uniti la pena di capitale.
Ogni anno dal 1976, gli Stati Uniti hanno pubblicato un dettagliato dossier sullo stato dei diritti umani nel mondo, spesso con aspre analisi su presunte violazioni commesse in Cina e Russia.
Il 28 dicembre 2011 la Russia ha pubblicato il suo primo dossier che documenta i diritti umani negli Stati Uniti, in cui si sostiene che “per quanto riguarda la pena di morte, gli errori giudiziari sono il tallone d’Achille della giustizia americana.”
Secondo il dossier, negli ultimi 30 anni gli Stati Uniti hanno condannato a morte circa 130 persone che poi sono state prosciolte dalle accuse, alcuni dopo essere stati giustiziati.
Paul Wulf, avvocato internazionale dei diritti umani, ha detto che “l’elenco delle violazioni dei diritti umani che stanno commettendo gli Stati Uniti è quasi senza fine.”
Fonte: PressTV 06.01.2012
Traduzione di Gabriele Picelli per www.times.altervista.org
Fonte: http://times.altervista.org/usa-prima-esecuzione-del-2012/