Quante volte abbiamo sentito parlare in pubblicità di “acque della salute”? eppure il giurì ha chiesto l'interruzione del pay off e delle pubblicità in quanto lascierebbero intendere, non a ragione,...

Italia postato da Guiducci || 10 anni fa

Uliveto e Rocchetta NON sono acque della salute, Il Giurì censura la pubblicità: quante volte abbiamo sentito parlare in pubblicità di “acque della salute”… ormai è (forse sarebbe meglio dire era) il pay-off o frase d’accompagnamento dei marchi Rocchetta ed Uliveto, per cui eravamo ingenuamente convinti che bere queste due acque ci potesse far bene alla salute, o comunque eravamo portati a pensare che fossero migliori di altre.

uliveto-rocchetta

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In realtà il Giurì ha affermato pochi giorni fa (in seguito ad una segnalazione) che si tratta di pubblicità scorretta e ingannevole perché lascia intendere che Uliveto e Rocchetta siano prodotti specificamente utili per la prevenzione e la cura di malattie”. Secondo la sentenza si tratta di indicazioni salutistiche che “non hanno trovato esplicita autorizzazione ministeriale e sono quindi anche sotto questo profilo improprie”. Non sappiamo se verranno ritirate le etichette dagli hotel e dai ristoranti… un hotel a Fano sta decidendo se fornire acqua di un altro fornitore, ma la verità è che siamo ancora troppo poco abituati a leggere le etichette e, ancor peggio, siamo maggiormente influenzabili da uno spot che da un’analisi chimica. Ci sono, tanto per fare un esempio, acque che vengono spacciate per iposodiche ma poi hanno il risvolto della medaglia del residuo fisso altissimo, altre che sembra facciano dimagrire… (senza far nomi ricordo l’acqua che elimina l’acqua) ma dico: c’è davvero chi crede che l’acqua possa far dimagrire?

Quello dell’inganno è secondo me uno dei modi peggiori (forse il peggiore) di fare pubblicità. Di fronte agli spot non riusciamo sempre a sviluppare un pensiero critico: ci facciamo abbindolare con troppa facilità soprattutto se si parla di diete o creme miracolosamente snellenti. Quotidianamente siamo sottoposti ad una moltitudine di messaggi ingannevoli, per questo ritengo sia necessaria un po’ di attenzione in più, soprattutto da parte dei più giovani (bambini o ragazzi) che subiscono più di altre categorie queste strategie mentre avrebbero invece bisogno di essere maggiormente tutelati!

Come evitare allora la cosiddetta fregatura? Mi permetto di dare qualche rapido consiglio. Oltre a farsi delle domande su tutto quello che promette la campagna pubblicitaria, credo sia utile ascoltare più volte il messaggio, leggere tutte le informazioni possibili anche quelle scritte con caratteri piccolissimi, e controllare cosa sia compreso nel prezzo indicato.

Inoltre, con pene più severe e magari uno snellimento della burocrazia penso si potrebbe già avere qualche risultato!

Fonte: http://http://blog.giallozafferano.it/oraviaggiando/uliveto-e-rocchetta-non-sono-acque-della-salute-il-giuri-censura-la-pubblicita/