Come fare per preparare al meglio un CV in perfetto inglese? Semplice, procedendo alla traduzione del CV dalla lingua italiana. Di sicuro è un’impresa difficile ma fattibile, specialmente se si con...

Traduzione del curriculum vitae senza errori

Lavoro postato da SergioMilli || 7 anni fa

Come fare per preparare al meglio un CV in perfetto inglese? Semplice, procedendo alla traduzione del CV dalla lingua italiana. Di sicuro è un’impresa difficile ma fattibile, specialmente se si conoscono alcuni trucchetti del mestiere. Intanto bisogna pensare che la traduzione di un curriculum vitae deve puntare alla chiarezza dei concetti e della futura esposizione mediante colloquio. Semplice è la parola chiave se si tratta di un curricula tradotto in inglese. I paesi anglosassoni non sono abituati ad essere leziosi, anzi. Per questo è fondamentale riuscire a sintetizzare in poche righe le informazioni più utili. Esse sono i dati personali, le esperienze precedenti nell’ambito lavorativo e le referenze. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio: sicuramente, prima di accedere alla fase colloquio, ci sarà da attendere che il responsabile possa verificare la veridicità del documento. Attenzione a scrivere tutta la verità, perché chi mente sulle piccole cose viene malvisto.

 

Piccoli accorgimenti per la traduzione curriculum vitae

 

 

Esiste una concorrenza veramente spietata per quanto riguarda la traduzione curriculum vitae. La ricerca di un lavoro è il fattore scatenante, ma essere troppo zelanti spesso è controproducente. Meglio poche pagine di traduzione ben fatta piuttosto che creare un libro con tutte le esperienze lavorative conseguite fino a quel momento. Troppe parole confondono, meglio puntare alla semplicità e alla sintesi. Bisogna stare molto attenti anche alla presentazione. Per esempio, il modello Europass non è usato nei paesi anglosassoni. Esisterebbe una sorta di modello inglese per redigere un CV perfetto, ma viene poco usato e spesso ci si cimenta a scrivere direttamente piuttosto che tradurre dall’italiano. E’ normale che si possa scegliere tra due formati ovvero il CV di base (adatto a chi ha esperienza lavorativa) e il modello Europass adattato al resto d’Europa. Entrambi hanno le loro insidie, ma sono utili per conoscere un candidato dal punto di vista lavorativo. L’obiettivo è ottenere un colloquio e il lavoro, il resto non conta.