La settimana delle banche centrali non risserva per adesso alcun colpo di scena. Dopo la decisione della Federal Reserve di aumentare il tasso di interesse di 25 punti, oggi è toccato alla Banca Svizzera assumere la propria decisione. In linea con le aspettative degli analisiti, l'istituto centrale elevetico ha lasciato immutato il proprio tasso di interesse, che resta ai livelli più bassi del mondo al -0,75%. Al tempo stesso viene confermato fra il -1,25% e il -0,25% il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi.

La decisione del paese svizzero non giunge certo di sorpresa. Del resto se negli USa l'aumento del costo del denaro si giustifica con i dati macro molto incoraggianti degli ultimi mesi, in Svizzera la situazione è molto differente. L'economia sente infatti il peso di una deflazione che non accenna ad arretrare. Negli USA invece l'inflazione va avanti e si avvicina verso il target fissato dalla FED.

La scelta della BNS e le ripercussioni sul trading

A seguito della decisione della BNS, il franco scende nel mercato delle valute. Un calo sia pure moderato, è stato registrato in mattinata sia nei confronti di Euro che della Sterlina. Molto pesante invece è la discesa nei confronti del dollaro. Secondo i dati di AvaTrade infatti, il cross Usd-Chf è arrivato a ha toccato quota 1,0325 (per esaminare AvaTrade opinioni si guardi qui). Successivamente c'è stato un ritorno in diminuzione, ma comunque parliamo di un complessivo aumento di oltre un punto percentuale.

La cosa bizzarra è che all'indomani della elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, la preoccupazione maggiore degli analisti era che ci sarebbe stato un aumento dei così detti beni rifugio (come franco svizzero e dollaro). Invece è accaduto l'opposto, con il dollaro che ha preso il largo e gli investitori che hanno lentamente abbandonato i beni rifugio.