Primi contrasti tra i coltivatori agricoli tradizionali e le imprese delle Green Economy

Terreni alle stelle in provincia di Pavia grazie alla green economy e al biogas

Italia postato da shino74 || 10 anni fa

Iniziano ad emergere i primi contrasti tra imprenditori agricoli tradizionali e aziende che fanno parte della cosiddetta green economy, settore in forte espansione (anche grazie agli incentivi statali).

Ciò che accomuna questi due settori è che entrambi, per poter svolgere la propria attività, necessitano di disporre di vasti appezzamenti di terreni agricoli che verranno utilizzati dagli uni per la produzione di biogas o per l’installazione di pannelli fotovoltaici e dagli altri per la coltivazione di prodotti agricoli.

La visura camerale di queste aziende ha dimostrato che tra le attività economiche dalle stesse dichiarate società, risultano sì quelle prettamente agricole ma anche e soprattutto “la produzione e cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali o fotovoltaiche”.

I fatti si sono svolti a Pavia, quando la fondazione Policlinico San Matteo ha messo all’asta l’affitto di alcuni terreni agricoli  che, come spesso accade, gli erano stati lasciati in eredità da alcuni benefattori. 

Con una procedura ormai consolidata nel tempo, di solito l’azienda agricola che ha in uso i terreni, presenta  un’offerta di poco superiore alla base d’asta e l’affitto dello stesso viene assegnato a questa azienda.

All’asta del 22 Luglio però qualcosa non è andata come al solito, infatti alcune delle offerte fatte dai  partecipanti all’asta,  moltiplicavano la base d’asta.

Il caso più eclatante è quello di un appezzamento di terreno, situato nelle vicinanze di Pavia, valutato 34.400 euro e venduto  a € 124.000. Chi ha alzato la posta in gioco? Da ulteriori verifiche eseguite si è emerso che le offerte venivano di solito effettuate da società tra loro collegate della zone di Torino e di Aosta.

La Coldiretti di Pavia sta cercando di correre ai ripari e ha dichiarato che in futuro bloccherà contratti che superino di  40 – 50 euro a pertica, considerando quanto accaduto alla fine di Luglio una forma legale di concorrenza sleale.