Dichiarazione della riunione regionale dei membri europei della CIPOML       Sviluppiamo la resistenza   contro l'offensiva del capitale,   la reazione e la guerra!   In poco tempo la situazi...

Sviluppiamo la resistenza contro l'offensiva del capitale, la reazione e la guerra!

Italia postato da piattaformacomunista || 7 anni fa

 

 

Dichiarazione della riunione regionale dei membri europei della CIPOML

 

 

 

Sviluppiamo la resistenza

 

contro l'offensiva del capitale,

 

la reazione e la guerra!

 

In poco tempo la situazione in Europa si è notevolmente aggravata. Nonostante

 

ci siano buone condizioni per la crescita economica capitalista, come i crediti a

 

bassi tassi, un cambio favorevole dell’euro, il prezzo del petrolio ai minimi e

 

miliardi di euro iniettati dalla BCE, l’economia ristagna e una nuova crisi si sta

 

avvicinando, a causa delle irresolubili contraddizioni del capitalismo. Dentro

 

questi sviluppi, la ricchezza di un pugno di magnati s’ingigantisce, mentre i

 

poveri diventano più poveri. Si spendono cifre folli per le armi e le guerre,

 

mentre ci sono sempre meno fondi per le necessità sociali.

 

Nella situazione attuale, la classe dominante, i suoi partiti conservatori o

 

socialdemocratici, i suoi governi, attaccano le conquiste della classe operaia,

 

come i contratti collettivi nazionali di lavoro e vogliono rendere più facili i

 

licenziamenti dei lavoratori. A ciò si aggiungono i tagli del salario e delle spese

 

sociali, i tentativi di ridurre ulteriormente le pensioni ed estendere la vita

 

lavorativa. Tutto questo conduce ad un aumento della sfiducia nei confronti

 

dello Stato, delle sue istituzioni e dei diversi partiti borghesi, siano essi della

 

vecchia destra, conservatori, socialdemocratici o liberali.

 

In questo contesto, gli Stati vengono trasformati passo dopo passo in stati di

 

polizia con governi autoritari, accompagnati dalla crescita dei movimenti e

 

partiti di destra, nazionalisti, razzisti nonché fascisti, che si presentano

 

demagogicamente come “sociali” e appoggiano questa trasformazione in stati

 

polizieschi. Dietro il pretesto della “lotta contro il terrorismo” le libertà

 

democratiche vengono demolite.

 

Nello stesso momento la politica di guerra è sempre più estesa. Sotto la

 

direzione e all’interno della struttura della NATO, l’UE e i suoi membri,

 

specialmente la Gran Bretagna, la Francia e la Germania intervengono

 

militarmente in Siria, Libia, Iraq, Afghanistan, Somalia, Mali, etc. Questa è la

 

causa principale del gran numero di rifugiati che vogliono raggiungere l’Europa.

 

Le potenze imperialiste utilizzano le conseguenze delle loro stesse politiche

 

aggressive, imperialiste, come pretesto, per intervenire di più e consolidare

 

l’Europa fortezza, per impedire alle vittime delle loro politiche di trovare un

 

luogo sicuro dove possano sopravvivere e vivere. In questo scenario si è

 

realizzato l’accordo tra l’UE e Turchia. E’ un accordo contro l’umanità, un

 

accordo con un regime che disprezza le libertà e i diritti democratici basilari, che

 

calpesta e schiaccia ogni opposizione democratica assieme alle sue radici e cerca

 

di sconfiggere militarmente la lotta di liberazione nazionale del popolo curdo.

 

La questione dei rifugiati ha mostrato e approfondito le contraddizioni

 

all'interno dell’UE e i diversi scopi delle classi dominanti. Ha aggravato la crisi

 

politica dell’UE e delle sue istituzioni.

 

Inoltre, si utilizzano i rifugiati per intensificare ed estendere gli stati di polizia,

 

sempre col pretesto della “lotta contro il terrorismo”. Ciò apre spazi alle destre e

 

ai fascisti, con l'appoggio di settori della borghesia, degli Stati borghesi e dei

 

media. Tutti questi movimenti reazionari servono alla borghesia per dividere i

 

lavoratori e i movimenti popolari, per metterli l’uno contro l’altro, invece di

 

lottare insieme contro la classe dominante ed i suoi governi.

 

Ma queste misure della borghesia non risolvono i problemi, al contrario li

 

aumentano.

 

La resistenza della classe operaia e dei lavoratori contro gli attacchi dei padroni

 

e dei governi di ogni colore (di destra, socialdemocratici, da soli o in alleanza…)

 

sta aumentando in tutti i paesi.

 

Gli attacchi sono oggi concentrati sugli statuti dei lavoratori, come possiamo

 

vedere in Francia. Un enorme movimento sta mobilitando centinaia di migliaia

 

di lavoratori, i sindacati, la gioventù, che lottano per il ritiro di questo progetto

 

con le manifestazioni e gli scioperi, a livello locale e nazionale. È una

 

controriforma che arriva dopo molte altre che hanno tradotto in pratica le

 

principali esigenze dei padroni: libertà di licenziamento, più flessibilità, salari

 

più bassi, più sfruttamento.

 

Gli stessi attacchi sono portati avanti negli altri paesi, come in Italia, in

 

Germania, Norvegia, Spagna, etc., dove i diritti dei lavoratori e la contrattazione

 

collettiva sono minati o soppressi. In questo modo si cerca di limitare la capacità

 

degli operai di agire uniti.

 

La resistenza si sta sviluppando anche contro la criminalizzazione degli scioperi

 

e dei sindacalisti combattivi, specialmente quando viene opposta la violenza di

 

classe alla violenza del capitale e del suo Stato. Il numero dei sindacalisti

 

arrestati sta aumentando. Alcuni movimenti di solidarietà si sono sviluppati a

 

livello internazionale, specialmente per quanto riguarda i monopoli che hanno

 

stabilimenti in diversi paesi. Ma questa forma di solidarietà è ancora limitata e

 

dev’essere sviluppata.

 

L’imperialismo e il capitale monopolistico stanno attaccando e calpestando la

 

sovranità nazionale e le istituzioni elette. Questo non è solo il caso di paesi meno

 

sviluppati, ma anche di paesi imperialisti avanzati.

 

La resistenza e la lotta contro l’UE e la sua politica neoliberista, contro la sua

 

politica reazionaria e disumana verso i rifugiati e i migranti, contro la sua

 

politica di guerra, di crescente tensione con la Russia, portata avanti in stretto

 

legame con la NATO, si sta sviluppando in tutti i paesi. I diktat dell’euro e le loro

 

conseguenze sono evidenti, specialmente in Grecia, ma anche negli altri paesi.

 

L'opposizione all’UE sta crescendo in Danimarca, in Olanda, dove si sono svolti

 

dei referendum connessi alla questione della UE. In ogni caso, il rifiuto dell’UE

 

sta diventando più forte e maggioritario fra i popoli, specialmente fra i

 

lavoratori e masse popolari.

 

Una prossima occasione sarà il referendum in Gran Bretagna: la prospettiva del

 

Brexit” è concreta e rende furibonda l'oligarchia finanziaria, i capi dei partiti di

 

destra e socialdemocratici, i grandi padroni, i leader pro-UE degli altri paesi;

 

anche Obama ha interferito a favore del mantenimento della Gran Bretagna

 

nell'UE.

 

Noi appoggiamo apertamente i democratici e forze progressiste che stanno

 

svolgendo la campagna a favore del “Brexit.” Se ciò accadrà, si creerà una nuova

 

situazione politica, si approfondirà la crisi politica dell’UE e verrà spronata

 

l'opposizione all’UE negli altri paesi. Sosteniamo decisamente il diritto dei

 

popoli ad uscire dall’UE. Sosteniamo i popoli che chiedono un referendum per

 

uscire dall’UE.

 

Diversi trattati internazionali sono discussi e negoziati in gran segreto tra i

 

rappresentanti dell’UE e degli USA: il TTIP è uno di questi trattati le cui

 

conseguenze saranno enormi e assai pericolose. Aumenterà il potere dei

 

monopoli, sia di quelli nordamericani sia di quelli europei, contro tutti i

 

lavoratori e i popoli. Ci sono anche altri trattati in discussione, in specifici

 

settori, come il TISA, che è un progetto anti-democratico che mira alla

 

privatizzazione permanente dei servizi pubblici e delle risorse. Tutti hanno lo

 

stesso obiettivo: aprire i mercati ai monopoli e aumentare la concorrenza fra i

 

lavoratori, a beneficio del capitale, imporre i diktat dei monopoli, usando gli

 

Stati come i migliori difensori dei loro interessi privati.

 

Grandi dimostrazioni si stanno sviluppando durante l’ultima tappa di questi

 

negoziati. Nulla è ancora deciso: una vittoria del movimento popolare è

 

possibile. Dobbiamo rinforzare la mobilitazione per fermare i negoziati e farli

 

fallire.

 

La politica aggressiva della NATO sta incontrando un crescente movimento di

 

resistenza che dice “No alla guerra, No alla NATO”, che proclama la necessità

 

della sua dissoluzione e rivendica “fuori dalla NATO” nei paesi membri di

 

questa alleanza politico-militare diretta dall’imperialismo degli Stati Uniti.

 

Questo movimento sta denunciando anche i legami fra UE e NATO.

 

Un altro aspetto della politica della NATO è la pressione esercitata sui governi

 

per aumentare le spese di guerra, per acquistare sempre più armi prodotte dai

 

monopoli nordamericani ed europei, che competono in questo mercato.

 

Noi uniamo le nostre voci alla denuncia della crescente militarizzazione degli

 

Stati e dell’intera società, del crescente potere politico ed economico dei

 

monopoli del complesso militar-industriale.

 

Uniamo le nostre voci al movimento che dice “fondi per l’istruzione e la salute,

 

non per le armi, non per la guerra!”.

 

Lavoriamo per sviluppare un poderoso movimento internazionale contro la

 

guerra.

 

Un movimento che lotti per farla finita con le guerre in Iraq, Siria, Afghanistan.

 

Un movimento che dica “no all’aggressione alla Libia!”.

 

Un movimento che denunci la “guerra contro il terrorismo in Africa” intrapresa

 

dalle potenze imperialiste, specialmente Francia e Germania, in stretto rapporto

 

con l’imperialismo USA. Uniamo le nostre voci con i popoli e le organizzazioni

 

di questi paesi che lottano per il ritiro delle truppe straniere, per la loro

 

indipendenza e sovranità, specialmente in Mali. Appoggiamo in particolare la

 

lotta rivoluzionaria del popolo del Burkina Faso e degli altri paesi neocoloniali

 

che stanno affrontando la Francia, gli Stati Uniti e gli altri paesi imperialisti.

 

Il sistema capitalistico e imperialistico porta alla grande maggioranza dei

 

lavoratori e dei popoli solo miseria, povertà, repressione e guerra. Questo

 

sistema non è riformabile nell'interesse dei lavoratori e dei popoli, e non può

 

offrire alcun futuro ai popoli e ai giovani. Ribadiamo la nostra convinzione che

 

un cambiamento rivoluzionario ed il socialismo sono necessari. Questa sarà il

 

messaggio che come Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti diffonderemo

 

fra i lavoratori e i popoli del mondo in occasione del centesimo anniversario

 

della Rivoluzione d’Ottobre.

 

Il socialismo è il futuro!

 

Dichiarazione della riunione regionale dei membri europei della CIPOML.

 

Germania, maggio 2016

 

Partito Comunista degli Operai di Danimarca (APK)

 

Partito Comunista degli Operai di Francia (PCOF)

 

Organizzazione per la Costruzione del Partito Comunista degli Operai di

 

Germania (Arbeit Zukunft)

 

Movimento per la riorganizzazione del Partito Comunista di Grecia (KKE

 

1918-1955)

 

Piattaforma Comunista - per il Partito Comunista del Proletariato d'Italia

 

Organizzazione Marxista-Leninista Revolusjon di Norvegia

 

Partito Comunista di Spagna (marxista-leninista) – PCE (m-l)

 

Partito del Lavoro (EMEP) di Turchia

 

www.piattaformacomunista.com

 

teoriaeprassi@yahoo.it