Uno studio pubblicato da PHAROS International – la rivista della Cremation Society of Great Britain – illustra le statistiche ufficiali sulle cremazioni effettuate nel mondo.

Statistiche sulla cremazione nel mondo

Attualità postato da ela2015 || 7 anni fa

Uno studio pubblicato da PHAROS International – la rivista della Cremation Society of Great Britain – illustra le statistiche ufficiali sulle cremazioni effettuate nel mondo. I dati riguardanti l’Italia confermano un costante incremento di questa pratica, sebbene il nostro Paese sia distante dai numeri raggiunti dagli altri paesi. Le statistiche non riportano i dati scorporati per singole città o capitali, ma risulta evidente che la cremazione è più diffusa tra i paesi industrializzati a fronte di numeri inferiori nelle regioni periferiche del mondo: un andamento confermato anche nelle realtà locali dove la pratica della cremazione a Roma, per esempio, è più alta che nel resto d’Italia e nelle sue periferie.

Quali sono i dati sulla cremazione in Europa e nel mondo?

I dati sul biennio 2014/2015 riportati sul numero 4, volume 82 dell’edizione invernale 2016 della rivista Pharos International, a cura della Cremation Society of Great Britain, illustrano come il Giappone detenga il primato mondiale della cremazione con una percentuale del 99,9% rispetto ai decessi. Le ragioni sono evidentemente culturali, ma anche pratiche e igieniche. Il Giappone è seguito, nella classifica, da Taiwan e Hong Kong con rispettivamente il 93,7% e il 91,4% sul totale dei decessi. Percentuali altrettanto elevate si registrano inSvizzera (85,44%), Slovenia (83.65%), Svezia (81,33), Repubblica Ceca (80,45%) e Tailandia (80,00%). 

Per quanto riguarda il nord America, la cremazione in Canada è in aumento con il 68,8%  sul totale dei decessi, così come negli Stati Uniti (48,6%). A questo proposito, uno studio analogo svolto dal CANA (Cremation Association of North America) sostiene che se il trend negli Stati Uniti rimane costante, la cremazione supererà l’inumazione entro il 2020.

I paesi in cui la cremazione è poco ricorrente sono la Romania (0,37%), Zimbabwe (2,59%), Haiti (7,16%) e Cuba (9,02). Le ragioni sono sia di tipo culturale, ma anche di mancanza di mezzi tecnici e pratici nell’attuazione della pratica crematoria.

I dati relativi all’Italia registrano un incremento che la collocano nel mezzo della classifica con il 21,18% delle cremazioni sul totale dei decessi; il dato è, comunque, distante dal resto dei paesi europei come Gran Bretagna (76,32%), Germania (55,32%), Portogallo (50,02%), Spagna (49,48%), Austria (42,44%) e Francia (35,44%).